Torna la tensione a Casa Serena, i lavoratori danno il via al presidio

Per un pomeriggio i problemi di Casa Serena sono stati messi da parte per festeggiare tutti insieme le nozze di due ospiti della struttura. Finiti i festeggiamenti però i lavoratori di Casa Serena sono ripiombati nelle angosce di sempre. Hanno ricevuto lo stipendio di ottobre, rispetto ad altri lavoratori dei servizi sociali sono tra i “fortunati”, visto che ormai viene considerata quasi una fortuna vantare solo, sempre si fa per dire, tre mesi di arretrati mentre altri colleghi sono fermi alla mensilità di luglio. La cooperativa Azione Sociale aveva però avuto liquidate ben due fatture da Palazzo Zanca da destinare ai suoi dipendenti. Il risultato è che ad oggi nessuno ha spiegato perché sia stato pagato un solo stipendio, i lavoratori non hanno avuto chiarimenti da parte della cooperativa e dopo giorni di attesa inevitabile riesplode la protesta. I dipendenti sono pronti a dare il via ad un nuovo presidio permanente all’interno della struttura. Continueranno ad assistere gli anziani e a svolgere tutte le attività che ogni giorno, nonostante le difficoltà, svolgono, ma torneranno a presidiare Casa Serena perché pretendono gli stipendi. Tutto dipenderà dall’assemblea fissata alle 13 con il presidente della cooperativa Giovanni Ammendolia. Chiederanno risposte sui loro stipendi, vorranno chiarezza su quale sia la situazione attuale per quanto riguarda fatture e possibilità di pagamento. In caso di risposte negative il presidio sarà inevitabile. Una mobilitazione spontanea che nasce proprio dai lavoratori stanchi di tavoli di trattative e attese che non hanno portato a niente. Come sta accadendo per le cooperative Faro 85 e Nuova Presenza che da quasi una settimana sono davanti Palazzo Zanca, anche a Casa Serena la protesta vuole essere fuori dai sindacati, due operatori, Pippo Stella e Giovanni Andronaco, chiamano a raccolta i colleghi per fare fronte comune e alzare la voce tutti insieme.

Il sindacato Orsa ha intanto avviato le procedure di raffreddamento, passaggio che precede lo sciopero. Sono stati informati il Presidente della cooperativa Ammendolia, il Prefetto Trotta, il Commissario Croce, alla base della decisione proprio il fatto che i lavoratori siano ancora in attesa degli stipendi di novembre, dicembre e della tredicesima. La segretaria dell’Orsa Servizi Francesca Fusco ricorda che il Comune di Messina ha pagato alla cooperativa le fatture di agosto e settembre, nonostante ai dipendenti sia arrivata una sola mensilità. Ma l’Orsa va oltre e ricorda che il capitolato d’appalto prevede che “L’Ente aggiudicatario dovrà corrispondere ai lavoratori la retribuzione alle scadenze previste dal CCNL vigente osservando tale adempimento anche in presenza di sospensione dei pagamenti da parte del Comune”. A tutt’oggi nessuna certezza vi è sulle spettanze dovute e per questo il sindacato ha dichiarato lo stato di agitazione.

Ma a Casa Serena c’è un altro fronte caldo ed è quello che riguarda i lavori di messa a norma della struttura. Pochi giorni dopo la prima proroga concessa dal commissario Croce, la ditta che doveva effettuare i primi interventi si era presentata presso la struttura. Da allora però si è fermato tutto e un mese è andato via senza fare praticamente nulla. Anche su questo i lavoratori hanno alzato la voce temendo tempi biblici, problemi per gli anziani e di nuovo il rischio di una chiusura. C’erano stati dei problemi legati alle cattive condizioni in cui si trovano gli impianti delle tubature, adesso però sembra essersi tutto risolto affinchè almeno questi primi interventi si possano effettuare. Si tratta della prima tranche di lavori, quelli che molti mesi fa furono appaltati e che ad oggi non hanno prodotto grandi risultati. Proprio ieri, raccontano alcuni operatori, la ditta si è nuovamente presentata nella struttura e gli interventi sono iniziati. In poche settimane Casa Serena dovrebbe avere un nuovo impianto antincendio esterno. I giorni però passano e almeno prima della fine della prossima proroga Casa Serena dovrà essere sistema. (Francesca Stornante)