Parte del muretto accanto al lanternino di Capo Peloro abbattuto: parcheggio selvaggio

Il muretto era stato costruito di recente per impedire l’accesso delle automobili nell’area antistante al lanternino di Capo Peloro. L’idea era quella di realizzare una piazzetta con aiuole, panchine e l’esposizione dei cannoni di recente riportati alla luce. Il progetto è stato attuato solo parzialmente e parte del muretto è stata abbattuta su richiesta del gestore di un lido.

“Ammesso e non concesso – ci scrive Torre Faro Web – che la chiusura dell’area abbia potuto provocare un danno economico al gestore, è ovvio che nella vicenda vengono in rilievo diversi aspetti di non poca importanza. Innanzitutto quello relativo al progetto che l’assessore Isgrò intendeva realizzare e che nel bene o nel male era diretto a far recuperare alla collettività la suddetta area, fine questo sicuramente preminente rispetto agli interessi personali di chi in quell’area tenta – giustamente – di fare economia. Un altro aspetto riguarda lo sperpero di denaro pubblico che questa vicenda ha provocato, ci si riferisce all’opera di livellamento della suddetta area, alla costruzione di aiuole, alla sistemazione di alberi e piante, alla costruzione dei manufatti per delimitare l’area, al recente spargimento del brecciolino per rendere meno polveroso l’aspetto della stessa, ecc.. Si tratta, ovviamente, di lavori che hanno comportato l’impiego di operai e mezzi che, inevitabilmente, dovranno essere remunerati con i soldi della collettività che, visto l’esito della vicenda, avrebbero potuto essere impiegati diversamente”.

Scrive ancora Torre Faro Web: “Pur avendo avuto il coraggio di dire come stanno le cose, l’assessore Isgrò ripete che si è trattata di una decisione del sindaco, contro cui non può opporsi”.

Ma per l’assessore Isgrò le cose stanno molto diversamente: “La decisione mia e del sindaco è stata congiunta. Il gestore del lido ha apportato motivazioni di sicurezza, adducendo l’impossibilità del passaggio dei mezzi di soccorso in caso di emergenza. Anche se ci fossero secondi fini, non ce la sentiamo di prenderci la responsabilità di ostacolare l’eventuale arrivo di un’ambulanza. In ogni caso, lì le automobili non possono parcheggiare e sono passibili di contravvenzione da parte della Guardia Costiera, visto che l’area ricade sul demanio. Nel frattempo stiamo studiando un’altra soluzione. Dovremmo installare una barra di passaggio chiusa a chiave e consegnare le chiavi al gestore del lido che dovrebbe aprire il passaggio solo in casi di emergenza. Qualora aprisse sempre il passaggio alle normali automobili, ne risponderebbe legalmente”. (Marco Ipsale)