I sindacati uniti nelle rivendicazioni delle Polizia Municipale: le questioni calde

Polizia municipale in subbuglio. Una serie di richieste e rivendicazioni, una serie di contestazioni che ad oggi, nonostante la partecipata assemblea dello scorso 8 settembre nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, non hanno trovato alcuno sbocco. I vigili urbani messinesi tornano a denunciare, per l’ennesima volta, le colpevoli disattenzioni di “distratti” dirigenti Comunali che non applicano gli istituti contrattuali, già ampiamente maturati, e che così incidono in modo negativo sul già magro bilancio familiare dei lavoratori.

Da troppo tempo ormai i lavoratori della Polizia Municipale vedono mortificate le loro aspettative e la loro dignità ed ogni singolo negativo episodio, come l’ultimo relativo al mancato pagamento dell’indennità legata al piano di miglioramento dei servizi viene recepito dagli stessi come una ulteriore mancanza di rispetto e di attenzione verso una categoria che continua a spendersi senza risparmio alcuno. Apprezzano i segnali di attenzione arrivati dall’assessore Gaetano Cacciola, ma non possono non registrare tutte le criticità da affrontare.

In un documento congiunto le segreterie provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp, Csa e Silpol, insieme alle Rsu della municipale, stilano un lungo elenco di questioni che sindaco e amministrazione dovrebbero attenzionare con immediatezza. I segretari provinciali Clara Crocè, Calogero Emanuele, Pietro Fotia, Pippo Gemellaro e le rsu spiegano che “le prestazioni lavorative vengono pagate con notevole ritardo ed in taluni casi con differimento di oltre un anno dalle stesse; gli accordi contrattuali, sanciti dopo estenuanti trattative sindacali, come per esempio la corresponsione dei buoni pasto per gli orari disagiati, vengono puntualmente disattesi o revocati illegittimamente da chi non è deputato ad annullare unilateralmente gli stessi; i servizi vengono condizionati non da una programmazione dei turni che tenga conto delle effettive capacità dell’esiguo organico della Polizia Municipale ma piuttosto dalle continue richieste di servizio che provengono da più parti. Il singolo lavoratore viene così distratto dalla propria attività ordinaria per inseguire servizi che gli vengono comandati, rischiando di commettere il reato di omissione per non aver compiuto nei tempi previsti atti del proprio ufficio; i luoghi di lavoro sono insalubri e non sono in regola con le più elementari norme sulla sicurezza, la caserma Di Maio ne è l’esempio più evidente; il vestiario non viene compiutamente fornito da oltre un decennio costringendo i lavoratori, in alcuni e non sporadici casi, ad acquistare quanto occorrente di propria tasca; il personale contrattista, incentivato negli anni scorsi al transito dai ruoli civili dell’amministrazione verso quelli della Polizia Municipale, con la promessa dell’integrazione oraria, da oltre un anno è costretto a lavorare con orario ridotto, (18 ore sulle 35 promesse), assolutamente incompatibile con una attività che spesso, per esigenze di servizio si protrae anche fuori dai turni programmati; gli straordinari effettuati per esigenze improvvise di servizio per attività di competenza improcrastinabile vengono pagate parzialmente in violazione a norme contrattuali, venendo illegalmente tramutai in riposi compensativi”.

Un quadro ulteriormente aggravato dalla mancanza di un Dirigente a tempo pieno e con l’attuale ad interim dimissionario, in attesa di una sua sostituzione. Per tutte le motivazioni Fp Cgil, Cisl Fp, Csa e Silpol, unitariamente proclamano lo stato di agitazione del personale con invito al Prefetto di avviare le procedure di raffreddamento e preannunciando che, in mancanza di significativi e concrete risposte, saranno intraprese azioni di protesta eclatanti.