L’attesa è finita. Il Pala Nebiolo accoglie 52 profughi provenienti da Pozzallo

Dopo interminabili giorni di attesa, ore di preparativi, vociferare tra corridoi, supposizioni su numeri, provenienza e genere, adesso la notizia ufficiale: Sono arrivati.

Sono partiti di pomeriggio dal Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Pozzallo (Ragusa).

Sono 52, tutti uomini, di origine somala, eritrea e nigeriana, sono stati tutti già identificati e richiedono asilo politico.

Viaggiavano su due pullman e, non appena giunti, il personale ha subito provveduto alle visite mediche.

Cinquantadue volti impauriti, visi scarni, corpi, i loro, che adesso occuperanno quelle brandine del Pala Nebiolo dell’Annunziata che da due notti erano in vuota attesa.

Le squadre di Protezione Civile, Croce Rossa e Polizia di Stato sono operative da ore, tutte sotto il coordinamento della Prefettura.

Domani mattina (giovedì 10 ottobre), intorno alle 10.40, il Pro Rettore, prof. Giovanni Cupaiuolo, farà un sopralluogo per verificare la situazione, in base alle competenze che la stessa Prefettura ha assegnato all’Ateneo messinese in questa emergenza.

Non è escluso che nelle prossime ore arrivi un altro gruppo di profughi, provenienti da Porto Empedocle (Agrigento). Ancora però non si ha nessuna notizia certa né sull’orario di partenza né se, in effetti, partiranno.

Quel che è certo è che adesso il primo nucleo uomini in cerca di salvezza dalla violenza che regna nel loro Paese è qui, in città.

Verranno accolti nella struttura di Conca D’Oro per un periodo limitato.

Come già sottolineato dall’ass. Guido Signorino, si tratta di una sorta di soluzione tampone per cui si cercano delle strutture più idonee a garantire privacy, sicurezza e ordine pubblico.

L’idea dell’Amministrazione comunale è quella di prendere in considerazione le caserme dismesse e, nel contempo, non tralasciare l’ipotesi delle strutture alberghiere che avevano dato la loro disponibilità.

Sono tutti consapevoli che accogliere e dare assistenza a questi uomini non sarà un lavoro semplice.

Ma ognuno sta facendo al meglio la propria parte: l’Università di Messina ha messo a disposizione la struttura, il Comune ha provveduto alla sistemazione di luci ed alla pulizia interna ed esterna, l’Ersu si occuperà della distribuzione pasti, i volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile assisteranno tutte le operazioni cercando di colmare ogni necessità, le forze dell’ordine garantiranno la sicurezza e la Prefettura coordinerà le operazioni.

Il budget infine sarà coperto dal Ministero degli Interni che, per questo tipo di emergenze, sostiene le spese. A tal proposito, l'interrogazione odierna del consigliere comunale Mario Rizzo, che chiede al sindaco di "individuare, tra le aree militari dismesse in città, una struttura da destinare in primis alle emergenze abitative dei messinesi e, quando necessario, anche per affrontare temporaneamente le emergenze umanitarie. I lavori di adeguamento, considerata la finalità – conclude Rizzo -, potrebbero essere facilmente finanziati dallo Stato"

Veronica Crocitti

@VCrocitti