L’assessore Sparso incontra il comandante Ferlisi. La task force anti-abusivi? Il solito annuncio

Era il 21 maggio del 2011 quando titolavamo: “Risanamento, task force tra Iacp e Comune per la verifica degli alloggi” (vedi articolo correlato), alla guida degli uffici di via Trento ancora l’assessorato ancora Pippo Rao. A distanza di quasi un anno e alla luce delle ultime incresciose vicende che hanno interessato proprio il fronte delle occupazioni abusive, quel titolo non può che apparire come l’ennesimo annuncio privo di contenuto. Ma quel che è peggio, è che esso, con tutta probabilità, è stato lanciato con la piena consapevolezza che sarebbe rimasto lettera morta, uno spot e nulla più. E ciò per una ragione ben precisa: le forze da mettere in campo, ieri come oggi, non erano e non sono sufficienti. Parliamo delle unità della Polizia Municipale che secondo l’intesa, evidentemente solo verbale, tra Comune e Iacp, avrebbero dovuto rappresentare lo “zoccolo duro” della task force da impiegare in caso di occupazioni abusive. Peccato però che le carenze di organico, di cui abbiamo scritto qualche giorno fa, (vedi correlato) impediscano di realizzare un’iniziativa che, per quanto potenzialmente utile, ha finito solo col generare un pericoloso effetto boomerang.

E l’assessore Sparso ci tiene a precisarlo. Di questo e di molto altro il rappresentante di giunta ha discusso nel corso di un incontro avutosi presso la sede di via Trento con il comandante della Municipale Ferlisi e con il commissario Scarcella, responsabile della sezione patrimonio/immobiliare: «Abbiamo cercato di fare il punto su quella che è la situazione generale rispetto al problema degli alloggi abusivi, cercando di capire se alla base ci sia stato qualche difetto di comunicazione. All’inizio del mio incarico mi era stato detto che per affrontare la questione sarebbe stato possibile usufurire del supporto della Municipale. Che invece, però, come confermatomi dal comandante Ferlisi, non dispone delle unità necessarie a comporre una squadra da “impiegare” solo per il problema alloggi». Carenze che, come accennato in precedenza, non sono certo una novità ma che evidentemente sono state troppo superficialmente sottovalutate, nella speranza forse di affrontare i “casi” uno per volta senza troppi clamori. I clamori però stavolta non sono mancati e il caso di Fondo Basile ha riacceso la miccia delle polemiche, sempre crescenti, perché alimentate dal meccanismo del “si salvi chi può”.

«Nel momento in cui mi sono insediato ho cercato di affrontare subito al problema abusivi: inizialmente mi è stato detto che l’intervento della Municipale era condizionato dal fatto che al momento del sopralluogo dovesse essere presenta una squadra specializzata per gli interventi di apertura dell’appartamento occupato, nel caso in cui fosse stato necessario forzare l’alloggio. Per semplificare la questione abbiamo effettuato l’affidamento diretto ad una ditta specializzata nel settore. Successivamente è stato posto un altro problema: quello riguardante gli oggetti e il mobilio presente nella casa occupata. Ci è stato detto che prima di riacquisire l’alloggio era necessario che esso fosse completamente libero. Anche questo problema è stato risolto perché una norma del codice di procedura civile prevede che dopo un certo periodo di tempo vale il principio delle “res derelicta”, ovvero quegli oggetti sono da considerare abbandonati, senza più alcun proprietario. Infine ci è stato detto che per ogni intervento di sgombero era obbligatoria la presenza di un assistente sociale e il dipartimento ha assolto anche a tale obbligo. A quel punto ritenevo che non vi fosse più alcun motivo di ostacolo ed invece siamo arrivati al problema principale, quello appunto delle carenze numeriche della municipale»

Una questione che l’assessore Sparso ha però intenzione di fare ben presente anche durante l’incontro che si terrà domani in Prefettura: «È importante analizzare a fondo tutti gli aspetti, altrimenti il problema non potrà mai essere risolto. Inutile fare come il cane che si morde la coda». Finito il tempo delle parole, arriva quello della chiarezza. (ELENA DE PASQUALE)