Il Sindaco firma la nuova ordinanza per depositare i rifiuti a Pace. Ok all’ipotesi ex Inceneritore

Una nuova ordinanza, altri sei mesi di autorizzazione per continuare ad utilizzare la piattaforma di Pace come sito di stoccaggio temporaneo di rifiuti. Il Sindaco Renato Accorinti ha siglato un nuovo provvedimento che dà a Messinambiente la possibilità di accatastare nell’area di Pace tonnellate di rifiuti nell’attesa di essere portate in discarica. Accade ormai da un anno, da quel 19 aprile 2014, quando nel giorno della vigilia di Pasqua il primo cittadino decise di mettere nero su bianco l’autorizzazione a stoccare i rifiuti a terra. Ma guai a parlare di discarica per gli amministratori di Palazzo Zanca. Durissime sono state le contestazioni, soprattutto dagli ambientalisti che con l’assessore Daniele Ialacqua avevano combattuto tante battaglie, anche sul fronte dei rifiuti e delle discariche. Ieri però si è deciso di andare avanti in questa direzione perché, come continua a ribadire lo stesso assessore, in un momento di difficoltà nella gestione dei rifiuti che riguarda tutta la Sicilia, avere la possibilità di un sito come quello di Pace significa riuscire a rendere un miglior servizio di raccolta per la città.

“Naturalmente siamo ancora in una fase intermedia, la prospettiva resta l’incremento della raccolta differenziata, l’attivazione dell’impianto per il trattamento della frazione secca a Pace e poi il progetto per l’impianto di biostabilizzazione che è ancora fermo alla gara d’appalto a Palermo. A quel punto ogni tassello andrà al suo posto, per il momento però dobbiamo garantire i servizi con gli strumenti che abbiamo a disposizione” dice Ialacqua che ieri è stato in sopralluogo a Pace insieme ad Asp, Arpa e Provincia, enti “controllori” che in questi mesi hanno più volte bacchettato a muso duro Comune e Messinambiente per la gestione del sito.

Un sopralluogo e poi una riunione, necessari alla luce del fatto che ormai, da oltre un mese, Messinambiente ha continuato a usare Pace come sito di stoccaggio temporaneo senza alcuna autorizzazione. L’ultima era scaduta lo scorso 17 marzo, si attendeva il via libera della Regione all’autorizzazione……, ma da Palermo non arriverà nulla perché il sito non è idoneo. Per più di un mese si è continuato come se nulla fosse, poi pochi giorni fa è arrivata la segnalazione della Federazione dei Verdi, del Partito Comunista d’Italia, di Italia dei Valori e di Sel che ha bollato come totalmente abusivo l’utilizzo che in questo momento si sta facendo della piattaforma di trasferenza di Pace e avevano anche documentato con alcune immagini (vedi articolo correlato) le condizioni in cui i rifiuti giacciono indisturbati in un’area che somiglia sempre più ad una discarica.

Dal sopralluogo di ieri però è emerso che ci sono le condizioni minime di sicurezza per continuare. Lo hanno stabilito Asp, Arpa e Provincia che dopo aver verificato lo stato dei luoghi hanno autorizzato il Comune a continuare nelle attività di stoccaggio, a condizione che si continuino a rispettare le prescrizioni date nei mesi scorsi. E’ emersa ancora qualche criticità da risolvere, come la necessità di installare una rete antivento ancora più spessa per evitare la dispersione dei rifiuti nell’area circostante e di verificare con più attenzione la pendenza delle zone di scolo, per evitare che il percolato possa finire tra le acque di scarico. Un’altra osservazione riguarda la visibilità della vasca del percolato, che troppo spesso si trova ricoperta dai rifiuti e che invece deve rimanere sempre ben visibile per poter effettuare i controlli in qualsiasi momento.

Si è discusso però anche dell’alternativa alla piattaforma di Pace come sito di stoccaggio. L’ipotesi messa sul tavolo dall’assessore Ialacqua è di utilizzare la fossa dell’ex inceneritore, ipotesi che ha trovato l’ok degli entri controllori, ovviamente solo se saranno messi a punto quegli interventi necessari per garantire prima di tutto la salute pubblica e dell’ambiente. Esattamente com’è stato fatto in questo anno nella piattaforma. Gli interventi però dovrebbero costare alle casse del Comune tra i 100 mila e i 150 mila euro, quindi intanto si proverà ad ottenere da Palermo l’autorizzazione negata invece all’impianto di trasferenza, poi si dovrà vedere dove attingere queste risorse. E se l’idea della fossa rimanda inevitabilmente ad un’immagine ancora più concreta di discarica, è sempre Ialacqua a chiarire che la possibilità di poter stoccare i rifiuti è un aspetto a cui oggi non è possibile rinunciare.

Di certo non la pensa così chi ieri era accanto all’assessore a combattere battaglie per l’ambiente e oggi si trova a doverlo contrastare e contestare per le scelte che sta compiendo in materia di gestione dei rifiuti. Intanto l’ordinanza c’è. Per altri sei mesi è tutto a posto. Bisognerà capire a questo punto se Asp Arpa e Provincia decideranno di “punire” Comune e Messinambiente per questo mese di buco normativo che ha reso effettivamente abusivo l’utilizzo della piattaforma come deposito dell’immondizia messinese.

Francesca Stornante