Il ponte di Galati e i suoi “gemelli”, dove la sicurezza è solo un optional

Il provvedimento di chiusura totale del ponte di Galati ha inevitabilmente acceso i riflettori sul rischio quotidianamente corso dai cittadini e su ciò che dovrà essere fatto per mettere al più presto in sicurezza l’impalcato. Cogliendo l’occasione va però ricordato che la condizione di precarietà che interessa la struttura in questione, è in realtà elemento comune a tanti altri ponti che fungono da bretelle di collegamento fra i villaggi della zona sud. Come non pensare ad esempio al ponte di Mili, anch’esso nei mesi scorsi oggetto di attenzione da parte di alcuni consiglieri comunali; dicasi lo stesso di quello di Santa Margherita o dell’attraversamento che sovrasta il torrente Guidara. In questi e in molti altri casi, i ferri delle strutture non sono più neanche ricoperti dal cemento che, anche a causa dell’effetto corrosivo della salsedine, si è andato distaccando; l’umidità e le infiltrazioni d’acqua interessano molte parti; i sottostanti letti dei torrenti sono pieni di terra e detriti al punto quasi da raggiungere i livelli della strada. Parole che trovano conferma nelle tanti immagini che avrete modo di visualizzare sfogliando la photogallery di Dino Sturiale e che permettono di capire come la sicurezza, se è questo il piano che si vuole prendere in considerazione, è inesistente in quasi tutti i ponti cittadini ed altrettanto lo è l’incolumità degli abitanti.

(PHOTOGALLERY STURIALE)