Senso civico, questo sconosciuto. Quando il parcheggio è “artistico” (FOTO)

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori.

Una locuzione celebre passata alla storia che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto raccogliere e compendiare il meglio dell’essenza italica.

Negli anni però costumi ed attitudini degli italiani hanno subito un profondo mutamento e con essi anche la popolare espressione, divenuta oggetto di rimaneggiamenti sarcastici che non fanno certamente onore al comune sentire.

Una metamorfosi che ha trasfigurato l’appartenenza ad una nazionalità ammirata nel mondo, perché portatrice di scienza e cultura, a sintesi e tripudio di maleducazione ed inciviltà.

Luoghi comuni ingiustificati? Forse.

Aggirandosi tra le strade e le vie della città dello Stretto però, nulla di ciò che lo sguardo di un attento osservatore abbraccia è in grado di smentire e confutare la disonorevole etichetta di popolo incivile, arrogante e maleducato.

Le immagini, pervenute in redazione attraverso WhatsApp al numero 392.8954421, testimoniano come il traffico veicolare messinese non possa che rappresentare un ulteriore conferma di un dato quasi incontrovertibile.

Iniziamo dal Viale Europa.

La corsia a due carreggiate, attraverso la quale è possibile immettersi nel traffico veicolare a scorrimento veloce della rotatoria che interseca via Catania, si trasforma, anche diverse per ore, in area di sosta improvvisata, in barba ad ogni elementare regola di convivenza civile.

Assenza di senso civico che non risparmia neppure il centro storico, cuore della città.

Sono i pressi di piazza Antonello, a due passi dai palazzi delle istituzioni cittadine, i luoghi nei quali gli automobilisti messinesi, paradossalmente, osano di più.

Senza nessun di timore reverenziale, rispetto a possibili sanzioni legate al mancato rispetto delle normativa veicolare, qualche automobilista giunge persino a parcheggiare la propria auto al centro del marciapiede antistante l’uscita dell’istituto scientifico Giuseppe Seguenza.

Mentre le auto regolarmente parcheggiate costeggiano lo spazio destinato al transito pedonale, l’auto del nostro incivile concittadino, una Fiat Panda blu, rimane comodamente custodita tra il muro del plesso scolastico e le auto in sosta, riducendo così la porzione di calpestabile destinata esclusivamente ai pedoni.

Analoga situazione nei pressi di via Crisafulli: anche in questo caso una Fiat Panda invade completamente l’area pedonale in palese violazione del codice della strada.

Stesso scenario in prossimità della trafficata intersezione tra via Tommaso Cannizzaro e viale Italia, qui la “fantasia” dei messinesi è destinata a sorprenderci ancora.

Una Nissan Micra grigia invade la porzione di marciapiede nel punto di congiunzione tra due differenti sezioni di transito, sbarrando di fatto il cammino dei pedoni “imprigionati” tra auto regolarmente in sosta ed edificio antistante.

La deprecabile abitudine di abbandonare in sosta vietata il proprio mezzo a quattro ruote non conosce remore neppure quando, pur di parcheggiare comodamente a pochi passi dalla propria destinazione, non ci si cura di invadere il percorso destinato a non vedenti forniti di bastone bianco o cane guida.

Via Maddalena, ad invadere la banchina pedonale questa volta una Porche grigia lasciata con noncuranza e presunzione ad occupare marciapiede ed incrocio stradale, anche in questo caso senza alcun rispetto per le necessità di anziani, diversamente abili e genitori con bambini.

Un’arte contemporanea, tutta messinese, che potremmo ribattezzare esaustivamente col nome di “Tanto me ne frego”.

Una corrente di pensiero che in via Luciano Manara, angolo viale San Martino, si è manifestata in tutta la propria espressività.

A bloccare il traffico veicolare, occupando un’abbondante porzione di strada, un Fiat punto grigio scuro abbandonata in sosta vietata, in spregio delle più elementari e basiche regole del vivere civile.

Destinati a garantire ai pedoni la possibilità di poter transitare in sicurezza lungo le arterie cittadine, evitando le insidie ed i pericoli derivanti da una sconsigliabile promiscuità con le auto in transito, i marciapiedi negli anni si sono trasformati “de facto” in un prolungamento forzoso del manto stradale.

Il risultato, prodotto da questa malcelata assenza di senso civico, si commenta da sé ed è esaustivamente documentato dalle immagini pervenute in redazione.

(Emma De Maria)

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