La Raffineria riapre i pontili mentre le diverse inchieste vanno avanti

A quasi una settimana dallo scoppio del’incendio all’interno del serbatoio 531, la Raffineria, che in questi giorni non ha sospeso la propria attività lavorativa, ha riaperto i pontili consentendo così alle diverse petroliere che lo scorso venerdì notte erano state allontanate di caricare le cisterne. Il comandate Matteo Lo Presti, con il consenso dei servizi portuali, ha quindi disposto la ripresa delle operazioni commerciali ai pontili della Ram.

La Ram, oltre l’inchiesta aperta per accertare le cause dell’incidente coordinata dal procuratore Francesco Massara, si trova coinvolta in altre due inchieste giudiziarie.

Una prima inchiesta, non ancora conclusa, riguarda lo sversamento in mare di reflui inquinanti avvenuto nel novembre 2011; la Ram ha poi subito il sequestro degli impianti di trattamento delle acque reflue.

Una seconda inchiesta, avviata a seguito dell’esposto di 64 lavoratori Ram, vede indagati ben tre direttori generali che fino all’autunno del 2012, periodo in cui è stata accertata l’ipotesi di reato, hanno diretto il polo petrolifero milazzese. Le indagini, per cui si ipotizzano i reati di omicidio e lesioni colpose e l’omissione dolosa di cautele contro infortuni, sono state prorogate.