Policlinico. Neonato morto, inchiesta della Procura

È al momento contro ignoti l’inchiesta aperta dalla Procura di Messina sulla morte di un neonato avvenuta ieri nel reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico. Il bimbo era nato lunedì nel reparto di Ginecologia e Ostetricia della struttura ospedaliera universitaria e presentava complicazioni respiratorie che ne hanno reso necessario l’immediato trasferimento nel reparto di terapia intensiva neonatale. Qui gli è stata diagnosticata una grave e importante ernia diaframmatica e sono state predisposte tutte le misure necessarie per sottoporre il piccolo a intervento chirurgico Emntrato in sala operatoria alle 22,30 è uscito alle 2. Ma è morto.
I genitori, una giovane coppia di Terme Vigliatore, hanno presentato una denuncia perché vogliono capire se ci siano responsabilità per la morte del loro bambino. Intanto il sostituto procuratore Maria Pellegrino ha già disposto l’autopsia sul corpo del neonato.

Sulla vicenda del neonato deceduto presso l’Aou “G. Martino”, il direttore generale, dott. Giuseppe Pecoraio, ha voluto fare una precisazione che riportiamo di seguito : “Apprendiamo che è stata sequestrata ieri pomeriggio la cartella clinica di un neonato deceduto presso la nostra azienda. La madre era stata ricoverata presso il reparto di ostetricia e ginecologia domenica pomeriggio, per poi effettuare il lunedì mattina un parto cesareo programmato. Al momento della nascita il neonato ha presentato subito una grave insufficienza respiratoria; è stata effettuata una prima rianimazione ed è stato poi trasportato presso la Terapia Intensiva Neonatale, dove sono stati eseguiti tutti gli esami necessari per capire il tipo di patologia e l’approccio terapeutico necessario. Una volta diagnostica una grave e importante ernia diaframmatica sono state predisposte tutte le misure necessarie per sottoporre il piccolo a intervento chirurgico: alle 22,30 è entrato in sala operatoria ed è uscito poco dopo le 2,00. Nonostante l’operazione fosse riuscita dal punto di vista tecnico, la gravità della patologia di base e le condizioni di sofferenza già evidenziate alla nascita non hanno consentito il recupero delle funzioni vitali”.