“Beni culturali e cultura del tempo reale”. Workshop al Labforma

Si è svolto negli spazi del nuovo "Laboratorio Forma" di Spadafora il workshop "Beni culturali e cultura del tempo reale". Una tavola rotonda con l'obiettivo di puntare i riflettori sull'innovazione culturale e tecnologica, in Sicilia. All'incontro hanno partecipato studenti e docenti del liceo artistico indirizzo “Design della Ceramica” e del liceo scientifico “Galileo Galilei”, entrambi di Spadafora.

A coordinare gli interventi l’ideatore del “Labforma” e direttore dell’esecuzione Ranieri Wanderlingh, e a presentare il supervisore del progetto e consigliere comunale Antonio D’Amico. Hanno partecipato inoltre anche alcuni operatori professionali. sono intervenuti, in qualità di relatori, l’arch. Mirella Vinci della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina; la prof. Delfina Guidaldi, dirigente dell’Istituto “Renato Guttuso” di Milazzo, sezione coordinata il liceo artistico di Spadafora; il prof. Rosario Abbate, dirigente dell’Istituto “Francesco Maurolico” di Messina con sede associata il “Galilei” di Spadafora; l’ing. Fabio Porcino dell’Ordine degli Ingegneri di Messina; l’arch. Renato Arrigo, l’arch. ing. Giovanni Maimone, progettista, comune di Messina. In apertura è intervenuto anche il vicesindaco del comune di Spadafora Tania Venuto.

"Vorremmo che le scuole che ci sono nel centro tirrenico presentino opportunità di crescita migliori per i ragazzi – ha affermato D'Amico. "La sala espositiva può ospitare mostre sulla ceramica, sull’arte. Un Museo Forma aperto al territorio. Poi – ha proseguito – abbiamo i laboratori con macchinari innovativi. È chiaro che gestire tale struttura non sarà semplice, però credo che l’Amministrazione Comunale di Spadafora sarà in grado di prendere questa sfida come un’opportunità di crescita per tutto il territorio con la possibilità di creare nuove professionalità".

Secondo Ranieri Wanderlingh "E’ necessario unire pubblico e privato altrimenti non si realizzerà mai quella sinergia dove le istituzioni sono legate al territorio e all’economia reale. Ci occupiamo di arte, di design, di artigianato artistico e progettazione architettonica. Un insieme che potrebbe apparire di nicchia, ma la cultura è trasversale a tutti gli aspetti della vita, soprattutto in Sicilia ed al Sud. Questo laboratorio ha una valenza tecnica, ma anche di innovazione culturale. Da vent’anni l’ente pubblico, a vari livelli, è appiattato sulla tradizione, ma non si può ignorare la cultura del tempo reale. I giovani vorrebbero trovare le condizioni ideali per fare impresa. L’Unione Europea parla di “impresa culturale”. Sulla gestione dei beni culturali antichi sono stati restituiti ben 80 milioni di euro. Deve funzionare la sinergia tra antico e moderno".

"È necessario pensare a delle strutture all’interno dei paesaggi, bisogna guardare il paesaggio che abbiamo alle nostre spalle. È un insieme di segni naturali dove agisce l’uomo, il segno umano lo trasforma. Nel nostro territorio sono presenti le cave, è un paesaggio che ha una sua identità, è un bene culturale a tutti gli effetti". Su questo aspetto si è invece soffermata l'architetto Mirella Vinci, che ha aggiunto: "I fondi europei 2014/2020 si focalizzano sui progetti per il recupero e sviluppo del territorio. I ragazzi, le comunità possono diventare protagoniste con allestimenti di arte, trasformazioni del paesaggio che portano economia al territorio. Anche le cave, non solo quelle dismesse, possono diventare un perfetto scenario di trasformazione artistica, opere d’arte".

"Scuola e lavoro devono dialogare" secondo quanto afferma la dirigente Delfina Guidaldi. "Gli stage prima erano di esclusivo patrocinio degli istituti professionali, sebbene il nostro istituto abbia sempre abbracciato questa modalità di fare didattica, l’esperienza diretta in azienda era comunque una nostra caratteristica. Oggi – ha affermato ancora la Guidaldi – abbiamo avuto un grande impulso nell’alternanza scuola-lavoro, disciplinata da una specifica legge, che è diventata una nuova modalità di fare insegnamento".

“Attualizzazione della didattica e stage formativi” è il tema affrontato dal preside Rosario Abbate, il quale ha sottolineato l'importanza di "strutture come il Labforma che si avvicinano alle scuole per cercare di realizzare dei partenariati". "Credo – ha aggiunto Abbate – che sia una delle poche realtà a livello siciliano. Entro il 15 gennaio dobbiamo fare il Pof triennale, realizzare delle forme di partenariato, la progettazione dei prossimi tre anni è legata a questo. Dobbiamo capire come inserire questa struttura nel nostro piano di offerta formativa".

Per quanto riguarda l’Ordine degli Ingegneri di Messina è intervenuto l’ingegnere Fabio Porcino: "Per la prima volta si realizza un progetto innovativo: Labforma. Ormai si è passati dalla progettazione bidimensionale a quella tridimensionale che ha cambiato completamente il modo di presentare i progetti. Un nuovo passo che porta innovazione nel campo della progettazione, con enormi vantaggi. Si riesce a vedere meglio un particolare architettonico e se ci sono delle cose che non vanno si possono modificare, rispetto ai costi del plastico di una volta".

L’arch. Renato Arrigo ha sottolineato come "Il design non è idea, è quello che sa interpretare la realtà, è un traduttore, sta tra una promozione ed il marketing aziendale; tra un oggetto e l’utenza, tra l’idea ed una macchina. Il design deve interpretare noi. Si è passati da un concetto di design che sintetizzava un consumismo cieco, fine a se stesso, ad un consumismo consapevole, alla ricerca di un coinvolgimento emotivo. In questo senso – ha specificato l'architetto – il bene culturale è importante perché riesce a contenere un patrimonio. Non basta l’idea, bisogna saperla ancorare al mercato, allo studio dei materiali, alla praticità di utilizzo, alla produzione industriale. Il bene culturale deve interagire con il design e se diventa l’anima, quell’esperienza emotiva, si riesce a trovare quella coniugazione tra patrimonio storico e paradigma industriale".

Infine, l’arch. ing. Giovanni Maimone, progettista del Comune di Messina si è concentrato su “Il progetto tra tradizione e innovazione”. In particolare, ha posto l’attenzione sul difficile percorso relativo all’ampliamento del cimitero monumentale di San Filippo, a Messina. Ha illustrato con alcune immagini il progetto, in via di ultimazione, spiegando come un progetto moderno si possa legare armonicamente a delle strutture realizzate in epoche passate e come sia importante l’inserimento di opere artistiche all’interno di architetture moderne.