Primo interrogatorio in carcere per Di Napoli: un muro di silenzio

Ha preferito scegliere la via del silenzio Luca Di Napoli, il giovane 24enne arrestato mercoledì scorso con l’accusa di tentato omicidio nei confronti del suocero Angelo Chiarello.
L’interrogatorio faccia a faccia col GIP dott.ssa Maria Teresa Arena, condotto nel Centro Clinico del Carcere di Gazzi, non sembra aver dunque apportato alcun elemento di novità.
I fatti risalgono alla notte di Capodanno, a quella sparatoria in via Aspromonte, località Villa Lina a Giostra, su cui ancora gli inquirenti stanno tentando di far definitivamente luce. La prima dichiarazione falsa resa dal ragazzo era stata proprio quella notte quando, dopo esser stato ferito con due colpi di pistola allo stomaco ed al gluteo, era stato portato dinnanzi la Guardia Medica dell’ex Mandalari ed aveva dichiarato di esser stato colpito da sconosciuti. Da lì il veloce trasferimento all’Ospedale Policlinico dove, nei giorni successivi, era stato interrogato dagli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal vicedirigente Francesco Oliveri. Proprio grazie alle incongruenze emerse nelle sue dichiarazioni, i poliziotti erano riusciti ad arrivare alla conclusione che quel colpo di fucile che aveva centrato in pieno volto il suocero Angelo Chiarello fosse partito proprio dal ragazzo.
Ancora da chiarire, però, chi sia stato poi a far fuoco contro Di Napoli, dove siano finite le armi utilizzate e la dinamica esatta con cui si è svolta la sparatoria. Al momento Luca Di Napoli, dopo la notifica della misura di custodia cautelare richiesta dal Sostituto Procuratore dott.ssa Roberta La Speme ed emessa dal GIP Arena, rimane in carcere ed è difeso dall’avvocato Tancredi Traclò.
Ancora gravi le condizioni di salute del 38enne Chiarello, ricoverato all’Ospedale Papardo.
Veronica Crocitti