Cronaca

Sparatoria-suicidio a Messina, migliorano le vittime, salvate al Policlinico

Ne avrà per almeno 40 giorni la settantaquattrenne ferita da Giuseppe Bucalo, l’uomo suicidatosi dopo la mattinata di follìa a Provinciale, dove ha prima picchiato la moglie in casa, poi ha fatto irruzione nella tabaccheria del rione aprendo il fuoco. La donna, madre della titolare della rivendita, è stata operata al Policlinico dall’equipe di Chirurgia toracica diretta dal professor Francesco Monaco, trasferita dal padiglione H – destinata a presidio covid – al padiglione F.

 I chirurghi hanno estratto il protettile che, entrato da dietro, ha lesionato la dodicesima vertebra toracica, perforando il polmone destro. I medici hanno lavorato a lungo per arginare la profonda emorragia e “riparare” il lobo inferiore del polmone.

Subito dopo l’operazione la donna è tornata in reparto, dove si è risvegliata in condizioni che fanno ben sperare i sanitari. La signora è vigile, respira autonomamente e non ha riportato conseguenze per gli arti superiori e inferiori. Adesso è sotto controllo e vi rimarrà fino a che non si stabilizzerà.

“La signora è arrivata in sala operatoria con ferite gravi, l’operazione è stata complessa ed eseguita in una situazione delicata – spiega il professor Monaco – vista la situazione di “stress” cui è sottoposto il Policlinico per la delicata emergenza coronavirus. Malgrado ciò siamo riusciti ad intervenire immediatamente ed efficacemente E’ stato un intervento delicato ed eseguito in una situazione complessa – sottolinea il professo Monaco- il Policlinico ha dimostrato la sua piena efficienza e questo sicuramente grazie all’impegno di tutto il personale, medico e paramedico”.

Nell’ospedale universitario è ancora ricoverata anche la moglie di Bucalo, gravemente ferita dal marito che prima di uscire di casa l’ha colpita duramente, lasciandola in una pozza di sangue. Anche le sue condizioni sono particolarmente delicate, anche per gli effetti psicologici della doppia tragedia che le è accaduta. La donna, almeno fino a ieri, non aveva ancora appreso dell’epilogo tragico messo in atto.

Due donne, vicine di casa, conoscenti, unite da un dramma causato da un unico uomo preda di una rabbia cieca, una follìa ancora non chiarita del tutto, che ora lottano per la loro vita nello stesso ospedale.