Litorale di Ganzirri ancora “vittima” dello scirocco. Cresce l’insofferenza dei pescatori

Il maltempo incalza, anche questa notte lo scirocco non ha dato tregua al litorale messinese, flagellato da raffiche di vento che nella nottata hanno raggiunto una violenza inaudita. Violenza che, come mostrano le immagini, ha soprattutto preso di mira coste e spiagge, ormai prive di barriere protettive, del versante nord della città. E dunque con il mare “monta” anche l’insofferenza e la rabbia dei pescatori della zona che onda dopo onda vedono distrutti le loro imbarcazioni e con esse il proprio lavoro.

Gli abitanti del borgo marinaro spiega Palmira Mancuso, presidente della cooperativa “A Felua”, si apprestano a vivere l’arrivo della stagione estiva con i medesimi disagi degli anni passati: «Se in inverno le barche sono tirate a riva, d’estate durante i giorni di scirocco sono costretti a chiedere rifugio all’interno del Porto, con grande difficoltà dovuta alla presenza di un numero sempre maggiore di navi in rotta da e per lo Stretto». Questo perché nonostante le diverse richieste di intervento, non accennano a prendere il via i lavori per la realizzazione di un approdo-rifugio lungo il litorale.

L’indignazione dei pescatori aumenta soprattutto perché degli interventi prospettati dall’assessore alle politiche del mare Pippo Isgrò grazie ai 500 mila euro stanziati per la ricostituzione delle barriere protettive lungo il litorale di Ganzirri non c’è alcune traccia. «Basterebbe prendere esempio dai nostri dirimpettai – dice Palmira Mancuso – che hanno costruito piccoli porticcioli non invasivi su tutta la costa da Cannitello, a Scilla. Possibile che in tutta la zona nord non si riesca a fornire un servizio primario per chi lavora con il mare? Anche la promozione della pescaturismo diventa difficile senza un approdo, anche piccolo, per consentire l’imbarco di passeggeri».

La cooperativa ha anche fatto richiesta in queste ultime settimane al Sindaco e all’Assessorato competente la possibilità di avere in concessione, per i mesi estivi, almeno uno dei due box siti davanti alla Chiesa di Torre Faro, per sottrarli all’inevitabile degrado, in attesa dell’utilizzo per gli scopi previsti.