Mobilità urbana, disagi per i villaggi della zona nord

Sono passati cinque mesi da quando l’amministrazione comunale ha deliberato l’acquisto di trentadue autobus lombardi per incrementare il -povero- parco mezzi dell’Atm, ma ancora di queste vetture non c’è traccia e a pagarne le conseguenze sono periferie e villaggi. Oggi a Palazzo Zanca sono venuti a protestare alcuni consiglieri della VI circoscrizione (Saverio Arena, Giovanni Bonanno, Paolo Maggio, Francesco Pagano e Carlo Rizzo, tutti del centrosinistra, raggiunti poi dal presidente Enrico Ferrara), i quali hanno incontrato insieme ai consiglieri comunali del Pd Giorgio Caprì e Tani Isaja l’assessore alla Mobilità urbana Melino Capone.

La carenza di autobus, denunciano i consiglieri, obbliga la dirigenza Atm a mantenere in vigore l’orario estivo, che però non prevede le corse abitualmente utilizzate dagli studenti. I quali, in questo modo, possono scegliere tra i bus dell’alba (intorno alle 6) e quelli più tardivi (dalle 8 in poi) che comportano inevitabili ritardi, con tanto di nota di demerito in condotta. «Chi dovrebbe garantire il diritto allo studio?» si domandano i consiglieri e i genitori. «Quali sono i criteri seguiti per i tagli alle corse?». I disagi più grossi si hanno nelle zone collinari, Castanea in particolare, ma anche nei villaggi più periferici come Acqualadrone, Curcuraci e Contrada Marotta. Anche a Torre Faro il raccordo tra la linea 79 e il bus navetta non funziona, con i ragazzi che si alzano alle 6 per andare a scuola ma spesso arrivano a seconda ora inoltrata.

L’assessore Capone, che già era stato ospitato da una seduta della VI circoscrizione dieci giorni fa, ha assicurato che entro marzo arriveranno i nuovi mezzi e che domani si svolgerà un incontro con la dirigenza dell’Atm e i consiglieri comunali Caprì e Isaja per ripristinare gli orari di punta di alcune linee e modificare i percorsi di altre.