Una valigia da riempire… Buon 2014 dalla redazione di Tempostretto!

L’inizio di un nuovo anno è come l’inizio di un lungo viaggio di cui non si conosce la meta. Sai che stai per partire, ma non sai esattamente dove andrai e cosa succederà; quali saranno le sorprese e quali gli ostacoli che incontrerai; quali le paure e le emozioni che proverai nei successivi 12 mesi, 365 giorni e 8760 ore della tua vita.

E così, all’alba di ogni nuovo anno, mi viene in mente un’immensa valigia sul letto che, contrariamente a quanto avviene normalmente, sarà piena solo alla fine del viaggio e mai prima. Il 2014 sta per prendere il posto del 2013, la valigia vuota sta per buttare giù dal letto la valigia ormai piena.

Nel nostro “Speciale capodanno”, abbiamo deciso di svuotare quella grande valigia che contiene tutto quanto è avvenuto in città nel 2013, nei vari settori: dalla politica al lavoro, dalla cronaca giudiziaria alla cronaca nera, dallo sport alle battaglie per il riconoscimento dei propri diritti (il diritto alla casa e ad una vita dignitosa) e dei diritti di tutti, con lo “sdoganamento” del concetto di bene comune. I nostri articoli vogliono essere i tasselli che ricostruiscono il mosaico del 2013, in procinto di salutarci per lasciare spazio al 2014.

Tuttavia, oltre a tracciare un bilancio degli ultimi 12 mesi, vogliamo anche volgere lo sguardo al futuro e provare idealmente a riempire quella nuova, enorme e vuota valigia sul letto.

Come sempre capita alla vigilia di un viaggio, le aspettative sono tante e tutte positive, per cui vi diremo solo ciò che sogniamo e vorremmo potervi raccontare nei mesi che verranno.

Nel 2014, vorremmo raccontarvi di una città in cui gli amministratori risolvano i problemi e non ne rimangano schiacciati, per poi continuamente discolparsi e giustificarsi che non sono stati loro a crearli. Che il sindaco sia Accorinti o Calabrò, che indossi una maglietta o una giacca, si ricordi che sarà valutato per ciò che fa concretamente e non per ciò che dice. Chiacchiere se sono sentite troppe negli anni passati e per noi di Tempostretto non esistono parole che valgono più di altre a seconda di chi le pronuncia. Un’ottima fama personale non corrisponde necessariamente ad una buona condotta amministrativa.

Nel 2014 , vorremmo raccontarvi di enti di formazione che formano davvero e arricchiscono il sapere e non i conti in banca personali; vorremmo raccontarvi di imprenditori e commercianti che denunciano e, insieme all’aiuto delle Forze dell’Ordine, sconfiggono il fenomeno del racket; e ancora del malaffare che indietreggia sino ad arrendersi dinanzi al muro di legalità costruito da ognuno di noi, in silenzio ma contro ogni forma subdola di omertà.

Nel 2014 vorremo raccontarvi di una città che non deve più accogliere i fratelli africani o di altre zone calde del mondo, perché è lì, nella loro terra, che hanno trovato il futuro che cercano e che meritano; ma se questo sogno non dovesse realizzarsi, vorremmo potervi raccontare che per loro ci saranno letti normali e un tetto vero sotto cui riparasi. La tendopoli non è degna della parola accoglienza.

Nel 2014 vorremmo potervi raccontare della fine dell’emergenza abitativa e dell’inizio di una nuova vita per tante famiglie in cerca di un focolare domestico, che non è solo un luogo fisco ma un luogo simbolico in cui crescere ed educare le future generazioni di questa città. Affinché non diventino adulti “imbarbariti”.

Nel 2014 vorremmo raccontarvi di una politica, regionale e nazionale, fatta nell’interesse dei cittadini e non sulla loro pelle e sulle loro tasche; vorremmo raccontarvi di fondi europei che non si perdono nei meandri di una burocrazia elefantiaca ma servano a finanziare progetti seri, che possano avere ricadute positive nel nostro territorio.

Nel 2014 vorremo potervi raccontare di una città a misura di anziano, di bambino, di donna; di disabile;di una città dove 50 autobus in strada siano la normalità e non una notizia clamorosa; dove chi lavora abbia lo stipendio senza doverlo elemosinare ogni mese; dove le eccellenze vengano valorizzate, i talenti aiutati a non espatriare.

Nel 2014 vorremo raccontarvi di un riacquistato prestigio dell’Università degli Studi di Messina, dove legalità, trasparenza e merito smettano di essere principi astratti da sbandierare in campagna elettorale e nelle conferenze stampa , ma diventino le solide fondamenta della nostra istituzione accademica.

Nel 2014 vorremmo raccontarvi di una Curia che lotta e combatte 365 giorni all’anno a fianco delle persone che hanno davvero bisogno e che lo faccia con azioni concrete e non solo nelle omelie o nei videomessaggi.

Nel 2014 vorremmo potervi raccontare di tante imprese sportive delle squadre e degli atleti messinesi, senza distinzione di categoria. Perché in una società che di valori ne ha sempre meno, lo sport resta un valore assoluto, anche se praticato a livello amatoriale.

Nel 2014 vorremmo continuare a leggere sempre più giornali, ascoltare quante più voci possibili e vedere “germogliare” quel pluralismo di informazione che uno stato democratico dovrebbe garantire sempre e comunque; vorremmo anche assistere alla ripresa di tante realtà editoriali in crisi; e poter credere che la solidarietà tra colleghi è la regola e non l’eccezione.

Nel 2014, noi di Tempostretto continueremo a tenervi informati sulle cose che ci accadono attorno, su ciò che avviene dentro e fuori dai palazzi . Ci impegniamo a farlo senza filtri né pregiudizi e senza mai lasciarci tentare dal finto buonismo o da un’ipocrita e interessata visione della realtà.

Nel 2014, noi ci saremo ancora e speriamo anche voi, sempre più numerosi, attenti e critici. Voi lettori di Tempostretto siete la nostra forza ed il nostro stimolo.

Nel 2014, la redazione di Tempostretto potrà contare ancora su una Società editrice libera ed indipendente, che a piccoli passi sta raggiungendo grandi risultati, su cui però non intendiamo cullarci ma dai quali vogliamo ripartire per affrontare insieme un nuovo anno. Cominciando già da adesso a riempire quella nuova, enorme e vuota valigia sul letto.

BUON 2014 A TUTTI!

Danila La Torre

PS: Un augurio speciale voglio rivolgerlo ai miei colleghi e compagni di viaggio Rosaria Brancato, Francesca Stornante, Eleonora Corace, Alessandra Serio, Veronica Crocitti, Marco Ipsale ed Emanuele Rigano; al direttore Nino Arena; all’editore Pippo Trimarchi e agli atri soci; al fotografo Gaetano Saccà; ad Alessandro Gheza; e a tutti i collaboratori del nostro giornale.