Riduzione buoni pasto ai dipendenti della Provincia. I sindacati chiedono spiegazioni

La legge 135/2012 varata nell’agosto dal governo Monti all’interno della normativa “spending review” prevede, tra le riduzioni della spesa pubblica degli enti territoriali, la decurtazione dei buoni pasto ai dipendenti provinciali da 10 a 7 euro, a decorrere dal 1 ottobre 2012.

A Messina, sembrerebbe che tale disposizione sia stata applicata con valore antecedente alla data stabilita. Questo, almeno, quanto oggi affermano in una nota al palazzo della provincia, Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl: “Le scriventi Organizzazioni sindacali sono venute a conoscenza ufficiosamente che codesta amministrazione avrebbe avviato il procedimento di annullamento dei buoni pasto di importo di € 7,50 già in dotazione dell’Ente, al fine di operare nell’immediato la decurtazione prevista dalla recente normativa sulla spending review anche per i buoni pasto concernenti prestazioni lavorative relative a periodi antecedenti la data di entrata in vigore della normativa”.
I sindacati contestano cioè l’amministrazione di aver operato arbitrariamente la scelta delle riduzioni. “In particolare – proseguono Crocè, Emanuele e Calapai – risultano ingiustificatamente ancora non corrisposti ai dipendenti i buoni pasto maturati per rientri pomeridiani effettuati per straordinario, recupero permessi brevi, a far data dal mese di ottobre 2011. Si rammenta – proseguono i dirigenti sindacali – che la L. 135/2012 prevede la decurtazione dell’importo dal 1° ottobre 2012 e, pertanto, disponendo la medesima legge per l’avvenire, il buono pasto potrà essere erogato con l’importo decurtato solo per le prestazioni successive, non potendo intaccare diritti acquisiti e maturati prima”.

L’invito che le organizzazioni sindacali rivolgono all’amministrazione è di “evitare arbitrarie riduzioni dell’importo dei buoni pasto relativi a prestazioni che riguardano periodi pregressi poiché ciò comporterebbe un ingiustificato danno economico per i dipendenti”, attenendosi al testo di legge.
“Inoltre – concludono Crocè, Emanuele e Calapai – si diffida codesta Amministrazione a corrispondere con urgenza ai dipendenti dell’Ente, previa ricognizione, i buoni pasto maturati”.