A rischio l’Ufficio di Frontiera di Messina. Il Sindacato: “Scelta miope”

“L’inserimento dell’Ufficio di Frontiera tra i presidi da chiudere è una scelta miope ed immotivata”. Sono dure le parole diramate dal SIULP, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia, che attraverso una nota ha espresso la propria opinione sul progetto di spending review proposto dal nuovo governo per i tagli al settore della difesa.
In tutto, sono 267 i presidi di Polizia di Stato a rischio chiusura su tutto il territorio nazionale e 300 trecento le strutture dei Carabinieri.
“Un progetto così ampio con effetti collaterali sulla sicurezza dei cittadini non può essere dettato solo da questioni ragioneristiche – si legge nella nota – Ci saremmo aspettati contestualmente una proposta di alternanza con la presenza territoriale dei presidi dell’Arma dei Carabinieri, una rimodulazione delle competenze della Guardia di Finanza o quantomeno l’inizio di un processo di un’unica dipendenza funzionale che permetta una maggiore diversificazione ed inutili duplicati; insomma qualcosa di più o di diverso. Invece, come spesso accade nel nostro paese si interviene con interventi tampone estranei alla definizione di un progetto finale compiuto”.
A finire nel mirino della scure dei tagli, anche l’Ufficio di Frontiera il cui compito è controllare tutte le imbarcazioni ed i relativi passeggeri che approdano nel porto di Messina.
“Quando approda una nave nel porto di Messina – scrive ancora la SIULP – nessun passeggero può sbarcare senza che il personale di frontiera abbia proceduto al controllo dei documenti d’identità; rilascia il visto di visita per la città per il personale di bordo sprovvisto di titolo per soggiornare nel territorio nazionale o visti di transito” per i marittimi sbarcati per fine contratto o cure mediche. Inoltre è opportuno ricordare che dal porto di Messina vi sono passeggeri che imbarcano ed ai quali vanno accuratamente controllati i documenti.”
Per riportare alcuni numeri, solo nel 2013 sono approdate 228 navi da crociera, 53 commerciali, 976 da diporto per un traffico di passeggeri di oltre 670.000 unità.
“Qualora la chiusura dell’Ufficio di Frontiera fosse confermato – tuona ancora il sindacato – i disagi sarebbero solo a scapito dei turisti. Attualmente, infatti, l’ufficio è collocato logisticamente fronte Porto- Via Vittorio Emanuele, quindi, per qualsiasi emergenza, imprevisto o quant’altro, sia la squadra di frontiera che opera i controlli che il singolo utente è estremamente agevolato nel raggiungere l’ufficio ed abbattere i tempi della soluzione del problema creatosi, senza dover girovagare per la città tra la Questura e la Caserma di P.S. N.Calipari”.