Scattano i controlli dell’Arpa, Ialacqua: «Attenzione a frutta e verdura»

Ci sono volute diverse ore di lavoro delle squadre dei Vigili del Fuoco per domare l’incendio che dalla tarda mattinata di oggi ha tenuto sotto scacco l’impianto per la selezione della raccolta differenziata a Pace. Adesso si dovrà verificare quali siano state le cause del rogo, si dovranno accertare le responsabilità e verificare se i sistemi di controllo e sicurezza hanno funzionato. Intanto però per diverse ore balle di cartone, plastica e altri materiali hanno bruciato diffondendo nell’aria una coltre nera di fumo. L’ARPA, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha immediatamente attivato i controlli sul territorio per capire quali conseguenze ha provocato l’incendio.

A tal proposito arriva un avviso per i cittadini da parte dell’assessore Daniele Ialacqua: «In attesa che si completino gli accertamenti che ARPA sta effettuando sul territorio per valutare l'impatto sull'ambiente dell'incendio sviluppatosi nell'area dell'ex inceneritore di Pace, si invitano i cittadini che possiedono coltivazioni ortive interessate dalla nube sprigionatasi dell'incendio di assumere delle normali precauzioni prima del consumo dei prodotti quali ad esempio il lavaggio accurato delle verdure a foglia larga e della frutta che andrebbe sbucciata prima del consumo». Dunque massima attenzione soprattutto per chi ha coltivazioni nella zona del rogo, domani ci saranno dei sopralluoghi dei tecnici Arpa e presto si potranno avere i risultati del monitoraggio, anche in base alle tonnellate di materiali bruciati che si stanno quantificando proprio in questo momento.

L’assessore Ialacqua adesso resta in attesa di capire cosa è accaduto: « Una cosa del genere non era mai successa e mi chiedo come mai sia accaduto proprio ora, in una fase così delicata per Messinambiente. Il settore della gestione rifiuti è così particolare che il sospetto nasce spontaneo.Nell’impianto è presente un sistema di videosorveglianza e chiederemo immediatamente di controllare le registrazioni per poter risalire alle cause».
Francesca Stornante