Ancora nessuna soluzione per Messinambiente, servizi sempre più vicini allo stop

Un altro giorno di attesa sfumato nel nulla. Un altro giorno di sofferenza che sommato a quelli già trascorsi e a quelli che verranno delineano il quadro di crisi senza fine in cui è piombata Messinambiente. In questo momento appesa al filo, senza risorse, senza più soldi neanche per pagare le bollette della luce, figuriamoci le spese più consistenti, per la società di via Dogali ogni giorno che passa è un altro giorno che potrebbe condurre allo stop dei servizi. In questi giorni il liquidatore Giovanni Calabrò lo ha detto chiaramente: «Con quello che abbiamo a disposizione se tutto va bene riusciamo ad arrivare alla fine della settimana». E lo ha ribadito anche ieri, al termine di una giornata trascorsa aspettando una notizia positiva da Palazzo Zanca: l’approvazione in giunta di una transazione storica tra Comune e Messinambiente che darebbe un po’ di respiro perché sbloccherebbe quasi immediatamente delle somme da impiegare subito per tamponare le richieste dei fornitori, per acquistare il carburante ormai quasi esaurito, per pagare gli stipendi.

Il provvedimento è stato al centro della seduta di giunta che si è svolta ieri ma non si è riusciti a mettere la parola fine. Manca ancora il parere della Ragioneria generale, quindi tutto rinviato ad oggi, sperando che sia la volta buona. L’amministrazione ha convocato una giunta straordinaria nella tarda mattinata, se verranno superati gli ultimi ostacoli tecnici la transazione dovrebbe essere approvata e se così sarà Calabrò spera di riuscire ad ottenere materialmente la prima liquidità entro mercoledì.

In ogni caso il liquidatore non è più nelle condizioni di poter assicurare i servizi fino alla prossima settimana. La raccolta potrebbe subire i primi stop già tra sabato e lunedì, l’operatività dell’azienda sta lentamente cessando perché senza soldi non si può fronteggiare più nessun tipo di spesa. Dalle utenze che rischiano di essere tagliate, ai mezzi che si ritroveranno senza carburante, le criticità sono infinite e tutte causate da un unico motivo: la mancata approvazione del bilancio di previsione 2015 del Comune. Senza lo strumento finanziario, Palazzo Zanca in questi mesi ha via via ridotto il budget destinato a Messinambiente, fino ad arrivare a non poter più coprire la fattura mensile emessa dalla società per lo volgimento dei servizi di raccolta rifiuti. Adesso la soluzione tampone è questa transazione, ma non basterà a scongiurare gli inevitabili disagi a cui sicuramente si andrà incontro in questi giorni.

Francesca Stornante