Adamo: «Senza il secondo palagiustizia la comunità spende 156mila euro al mese»

Tra ipotesi più o meno bizzarre e soluzioni che restano sulla carta, alla vicenda del Palagiustizia satellite non si riesce a mettere un punto. Da ormai 20 anni, nonostante quel finanziamento pubblico di circa 14 milioni di euro che attende di essere utilizzato. E a perderci non sono “solo” gli operatori della giustizia ma l’intera comunità, come denuncia ancora una volta il consigliere comunale Piero Adamo.

In una interrogazione indirizzata anche alla presidente Emilia Barrile, il consigliere torna ad incalzare il sindaco Renato Accorinti e lo sollecita a prendere una decisione.

«Ogni mese di “riflessione” e di “approfondimento” costa alla Comunità € 155.978,635 di soldi pubblici», torna a denunciare il rappresentante del Civico Consesso, che inchioda il primo cittadino e l’intera giunta alle proprie responsabilità: «non basta più “rifarsi” sull’inerzia e sull’incapacità della precedenti amministrazioni per giustificare ogni mese uno spreco di queste proporzioni».

Al sindaco Accorinti ricorda che è sua la responsabilità politica di scegliere e sua e lo invita trovare una «soluzione concreta ed immediata», per non cadere « nella malattia tutta messinese di “non fare per fare meglio”. La Città ha bisogno di scelte. Subito”».

Il consigliere Adamo denuncia inoltre che «rincorrendo soluzioni non condivise ed intrise di ideologia, è trascorso invano un altro anno con ulteriore, inaccettabile, sperpero di danaro pubblico, pari all'importo da gennaio 2014 ad oggi di € 1.871.743,62».

Secondo Adamo, «il sindaco ideologizzando la questione, si è assunto la responsabilità di disattendere una soluzione concreta indicata dal Consiglio Comunale, ovvero l'ipotesi “Casa dello Studente”, che aveva visto il concorso favorevole di tutte le Istituzioni cittadine interessate (Università degli Studi di Messina, Provincia Regionale di Messina/Libero Consorzio Comunale) e che consentiva ad un tempo l’assenza di speculazioni (i soldi del finanziamento ministeriale circuitavano fra Amministrazioni pubbliche) ed il riutilizzo di due “beni comuni” allo stato dismessi (la Casa dello Studente e l’Hotel Riviera) oltre che la vicinanza netta a Palazzo Piacentini».

L’esponente del Civico Consesso mette sul tavolo altre ipotesi come ad esempio la vecchia ipotesi del “mercato ittico” o i locali ex Poste siti accanto alla “Stazione Centrale”), ma spiega che , al di là delle soluzioni indicate, c’è la necessità «di fermare questa enorme emorragia di denaro pubblico» .

Adamo sottolinea inoltre che il « “sistema Giustizia”, come per l'ennesima volta denunciato qualche giorno addietro in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, patisce un insopportabile e gravissimo deficit strutturale con pesanti ripercussioni tanto per gli operatori del settore (magistrati, avvocati, personale amministrativo) quanto per i cittadini».

Interroga quindi il sindaco al fine di «conoscere quali siano le intenzioni dell'Amministrazione e gli chiede, previo raccordo con la Presidenza del Consiglio Comunale, di riferire in Aula sull'argomento».(DLT)