A rischio chiusura la piscina “Cappuccini”. Il Comune agisce in giudizio contro l’ASD Waterpolo Messina

La piscina comunale “Cappuccini” rischia di chiudere i battenti. Il motivo è presto spiegato: l’ASD Waterpolo Messina – che nel 2012 si è aggiudicata, e non senza polemiche (vedi correlati), la gara per l’affidamento in concessione dei servizi relativi al funzionamento della struttura – non ha rispettato gli obblighi contrattuali. I solleciti da parte del Comune sono caduti nel vuoto e così da Palazzo Zanca è partita un’azione giudiziaria per la risoluzione contrattuale, il recupero delle somme dovute ed anche per il risarcimento danni. Nella seduta di giunta del 27 marzo scorso, l’amministrazione Accorinti ha, infatti, esitato il provvedimento con cui ha dato via libera all’iter giudiziario, affidando l’incarico all’avvocato di fiducia del Comune, Nino Parisi.

Nelle premesse dell’atto, la vicenda viene così brevemente riassunta: l’ASD Waterpolo Messina, società di pallanuoto femminile che milita in A1, «ha ottenuto l’aggiudicazione della gara grazie alla presentazione di un progetto per la realizzazione di un impianto di cogenerazione di energia finalizzato al risparmio energetico che avrebbe dovuto essere portato a termine entro un anno dell’aggiudicazione della gara (avvenuta il 4 ottobre 2012). In forza dell’impegno contrattuale per la realizzazione del progetto di cui sopra, l’associazione sportiva è obbligata al pagamento del canone mensile di 2mila euro e del 5% dei costi sostenuti dall’ente per le utenze».

Il problema sta nel fatto che «l’ASD Waterpolo Messina non ha provveduto al pagamento delle somme dovute». L’amministrazione comunale, invece, deve far fronte a tutte le spese a suo carico e si accolla mensilmente «un costo ingente per il pagamento del 95% delle utenze ed altri oneri, ai quali non può sopperire in mancanza di regolare pagamento dei canoni, del 5% delle utenze e della realizzazione del progetto di cogenerazione ai quali l’ASD Waterpolo Messina è contrattualmente obbligata».

In una nota interna del 14 marzo, firmata dal dirigente all’Avvocatura, Calogero Ferlisi, e dal responsabile del procedimento, Grazia Ruggeri, viene fatto presente che «dopo un breve periodo di regolare pagamento l’Associazione ha cominciato a sostenere la necessità di interventi di manutenzione straordinaria per i quali ha manifestato la volontà di intervenire con spese a proprio carico da computare quali crediti utili per l’estinzione del debito, sospendendo, nel frattempo, il pagamento di tutte le somme dovute a questo Ente ed accumulando ad oggi un debito che supera i 45mila euro».

Ferlisi spiega, inoltre, che il dirigente allo Sport, Salvatore De Francesco, ha tentato in ogni modo di risolvere la questione pacificamente, «facendo il possibile per evitare il contenzioso, cosciente dell’importanza di mantenere il servizio alla cittadinanza». A pagare il prezzo più grande saranno infatti gli utenti, i frequentatori della piscina Cappuccini, che tra l’altro contribuiscono -con le rette mensili- a coprire parte delle spese di gestione: uomini, donne, bambini, mamme, persone con disabilità, che per necessità o semplice desiderio di fare attività fisica si erano iscritti nell’unico impianto natatorio comunale della zona nord. L’altro si trova sul viale S. Martino (Piscina Comunale “Graziella Campagna”), che però ha caratteristiche ben diverse, essendo sprovvisto della vasca olimpionica. La struttura che sorge sul torrente Trapani è dotata di una piscina al coperto di 33 metri , di una all’esterno di 50 metri, dove si allenano quotidianamente le atlete e gli atleti di pallanuoto, e di una piscina tuffi, che nel periodo estivo viene utilizzata per i corsi di acquafitness. Nelle scorse settimane, la Questura di Messina aveva già interdetto al pubblico l’accesso alle tribunette dell’impianto natatorio, per mancanza dei requisiti di agibilità richiesti dalla legge: da un po’ di tempo, infatti, le partite di pallanuoto si svolgono senza la presenza del pubblico (vedi correlato).

Adesso la vicenda rischia di complicarsi ulteriormente, perché la rescissione del contratto con l’ASD Waterpolo Messina porterebbe inevitabilmente alla chiusura totale della Piscina “Cappuccini”, almeno in attesa di un nuovo affidamento. In questo momento, infatti, il Comune non è in grado di mantenere la costosissima struttura. Con buona pace di tutti gli sportivi, quelli di “professione” e quelli che semplicemente si dilettano a praticare le discipline acquatiche.

Danila La Torre