Tony Cairoli e il mito vivente: ora insegue Stefan Everts

Un nome, un pilota ormai entrato nella leggenda. Il pattese Tony Cairoli è entrato di dirito nell’olimpo del motociclismo come uno dei più grandi della storia del motocross. Il ventisettenne siciliano ha conquistato in anticipo il sesto titolo mondiale di motocross in otto anni, il quarto di fila in MX1 dopo i primi due in MX2. A Faenza, sede del GP d’Europa, penultima prova 2012, il pilota Ktm non si è accontentato di controllare l’unico rivale, Clement Desalle (terzo e quarto), ma ha festeggiato con due nette vittorie di manche, rendendo incolmabile il gap sul belga della Suzuki.

Dopo la bandiera a scacchi e’ esplosa la festa del team Ktm. «Bellissimo festeggiare il mondiale qui – ha detto – davanti al mio pubblico. Mi hanno spinto tantissimo: per tutta la manche sentivo le loro urla d’incoraggiamento. Non ho parole, una grandissima emozione. Volevo partire bene, perche’ qui e’ difficile passare. Ci sono riuscito e poi ho messo nel mirino Pourcel e l’ho passato. Ho avuto un problemino al freno posteriore nel finale, ma tutto e’ andato a meraviglia. Sono felicissimo». La dedica è precisa: «Alla mia famiglia e soprattutto un pensiero speciale a mia madre che il 9 settembre dello scorso anno è mancata. Bello ricevere la coppa della vittoria da mio padre Benedetto e ringrazio Youthstream per questo regalo».

Anche quest’anno numeri da urlo: dieci Gp vinti e di questi sei di fila (aveva fatto cinque nel 2007). In totale fanno 53: davanti a lui solo il belga Stefan Everts a quota 101 e il connazionale Joel Smets a 57, ma ormai nel mirino di Tony. E poi le manche: 19 stagionali, 11 delle ultime 12. Il messinese è anche il migliore dei soli sei italiani. Un vero mito vivente, sulle due ruote.