Processo Peloritana Ter: Rosario Crupi va in carcere

Va in carcere Rosario Crupi, il pregiudicato messinese di 48 anni condannato in via definitiva alla fine del processo Peloritana Ter. Crupi va in carcere, a Gazzi, per scontare un anno di pena residua. Ad eseguire l’ordinanza di carcerazione, far scattare le manette e trasferirlo dietro le sbarre della cella sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Messina. Crupi è il quarto nome noto cittadino che in pochi giorni è andato alla custodia cautelare dopo il passaggio in giudicato di una sentenza. Il quarantottenne è considerato un elemento di spicco dei clan dello Stretto, in particolare del gruppo che faceva capo a Luigi Sparacio, tra gli anni ’80 e ’90. Il gruppo, sulla scia del capo, si era affermato come quello dominante nel panorama cittadino, imponendo le estorsioni e tirando le fila di un grosso giro di usura. Poi, a cavallo del decennio, i clan si affrontarono in una sanguinosa faida che lasciò decine di morti sulle strade e che portò in carcere Sparacio, che nella metà degli anni ’90 si pentì. Il processo Peloritana, diviso in diversi tronconi a seconda dei clan, ricostruisce proprio quegli anni sanguinosi. In primo grado Runci, nel 2007, era stato condannato a 1 anno.