Precari comunali, la Cisl dice no ad allarmismi o facili entusiasmi. Mobilitazione per quelli della Provincia

Fare il punto della situazione sulla delicata questione della stabilizzazione alla luce delle ultime tre ipotesi proposte dal segretario generale Antonio Le Donne: da 14, 16 e 18 ore, a seconda dell'immissione in ruolo nel 2015, 2016 o 2017. La Funzione Pubblica della Cisl ha riunito in assemblea i suoi lavoratori precari di Palazzo Zanca per discutere del percorso da avviare per uscire dallo storico precariato che si trascina da oltre vent’anni. La Cisl, che subito aveva detto sì alle 11 ore settimanali pur di arrivare in tempi brevi alla stabilizzazione, oggi vuole chiarire ulteriormente la propria posizione.

Non siamo affatto innamorati o concordi con le 11 o le 14 ore – ha dichiarato il Segretario Generale FP Calogero Emanuele – ma con grande realismo e senso di responsabilità, tentiamo di strappare le migliori condizioni possibili a fronte di un contesto normativo e sociale sconfortante. Dobbiamo guardare in faccia la realtà e constatare amaramente che la Regione Sicilia ha totalmente scaricato il peso della questione sui Comuni già vessati e con le finanze a lumicino. La preoccupazione sta anche nel fattore tempo – ha continuato – visto che la mole di procedure per arrivare alla immissione in ruolo è considerevole e il rischio di ulteriori rinvii è molto serio” .

“Avere un percorso lavorativo di oltre vent'anni, in modo continuativo nella Pubblica Amministrazione, in altri tempi avrebbe significato garanzie e soddisfacenti retribuzioni economiche – ha aggiunto Gabriella Giannetto, RSU della Cisl al Comune di Messina – oggi scontiamo decenni di mala politica che ha rinviato i problemi per non risolverli e siamo di fronte ad un bivio: da un lato la possibilità di un contratto a tempo indeterminato a pochissime ore, con sacrifici ancora più grandi di quelli fatti finora, dall'altro la decisione di affidarsi ancora una volta a proroghe e rinvii, con le strumentalizzazioni politiche che questo comporta e con l'incognita di variabili indipendenti dalla nostra volontà. È necessario che l'Amministrazione avvii l'intero iter, faccia chiarezza sulle procedure di aumento delle ore contrattuali e sulla volontà di portare, nel più breve tempo possibile, il contratto ad un orario accettabile”.

Concordi – dopo i vari interventi dei presenti, le considerazioni di Saro Contestabile e la puntuale disamina su percorsi possibili nel triennio di Piero Allegra – ad esternare al tavolo del prossimo 19 giugno la chiara e netta posizione della Cisl Fp che non può essere intesa da altri come una accondiscendenza alle posizioni dell'Amministrazione Comunale.

La Cisl FP non abbassa la guardia, ritiene opportuno proseguire un dialogo che sia costruttivo, nel rispetto delle diversità di opinione espresse dai lavoratori, senza però mai perdere di vista l'analisi del contesto economico sociale nel quale si opera fatto di dismissioni, licenziamenti e crisi generalizzata.

Non si tratta di allarmismi, né di facili entusiasmi – conclude Emanuele – ma soltanto di verificare la concretezza delle cose, senza demagogia, nell'esclusivo interesse dei lavoratori”.

E a proposito di precari non va meglio a quelli di Palazzo dei Leoni dove si rischia il 50% del personale e il licenziamento di 100 lavoratori precari. Domani le Organizzazioni Sindacali, la Rsu e la deputazione nazionale e regionale si incontreranno presso il Salone degli Specchi, per fare il punto della situazione. Un incontro che seguirà quello che oggi si è tenuto presso la ex Provincia Regionale di Palermo tra l’on. Faraone e il coordinamento delle R.S.U. e delle segreterie sindacali regionali.

Il prossimo 23 giugno, invece, è previsto uno sciopero regionale a Palermo. La Rsu dell’Ente Provincia Regionale di Messina evidenza come “la questione sia troppo delicata e aspettiamo il di conoscere il contenuto del decreto legge approvato dal Consiglio di Ministri e che dovrebbe prevedere norme di salvaguardia per le province e quindi per il personale dipendente ma anche per la possibile approvazione dei bilanci e quindi mettere in sicurezza servizi e stipendi”.