Polizia Postale inchioda informatico, diventato l’incubo di moglie e parenti

Il primo aprile si erano separati, ma lui non aveva mandato giù la fine della sua storia con la ex moglie. Aveva così cominciato a perseguitare la ex consorte, la cognata e il suo compagno. Un incubo a cui hanno posto fine gli agenti del commissariato Nord e i colleghi della Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Messina, che in esecuzione di un’ordinanza di custodia hanno arrestato l’esperto informatico Z.N., accusato di stalking ai danni del coniuge.
Lo stalker, incapace di accettare la decisione della moglie di porre fine al loro matrimonio, aveva cominciato a molestare la vittima con minacce e ingiurie rivolte anche ad altri familiari responsabili, ai suoi occhi, di proteggere il coniuge ed appoggiarla nel suo intento di separarsi.
Nonostante l’ammonimento da parte del legale della vittima, lo stalker ha continuato a perseguitare la moglie, la cognata ed il compagno di quest’ultima, con appostamenti, telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte ed esplicite minacce di morte.
L’esperto informatico era riuscito a rintracciare le nuove utenze telefoniche utilizzate dalla moglie, e si serviva di Facebook per dissuadere la moglie dalla decisione di separarsi.
Il timore che l’ex marito non si fermasse alle minacce e alle persecuzioni ha spinto la donna a rivolgersi alla Polizia di Stato. Una decisione che ha permesso di accertare che proprio lo stalker era il responsabile dell’incendio dell’auto del compagno della cognata. All’interno della sua autovettura i poliziotti hanno trovato una tanica con tracce di liquido infiammabile ed un accendino.