Difese i braccianti di Gioiosa. Un Convegno Cgil ricorda Peppina Fastuca

E’ stato un incontro intenso e commosso quello con cui stamane la CGIL ha deciso di ricordare Peppina Fastuca. A un anno dalla scomparsa della volitiva e caparbia sindacalista, un convegno organizzato a Gioiosa Marea dalla stessa Cgil con la cooperazione del Sindacato Pensionati, della Flai, la Federazione dei Lavoratori Agro-Industriali e della Camera del Lavoro di Gioiosa, ha celebrato le energiche iniziative adottate dalla Fastuca, certamente precorritrici di un nuovo e più attivo ruolo della donna nel mondo politico e sindacale.

Una figura di spessore, estremamente proiettata verso una perentoria difesa dei braccianti agricoli operanti all’interno del comune tirrenico di cui la stessa era natia.

L’incontro ha voluto ripercorrere la sfida della rivoluzionaria sindacalista, una sfida doppia in quanto non soltanto improntata all’affermazione di quelle prerogative pure pericolosamente minacciate al giorno d’oggi da crisi e precariato ma basata anche su un’azione in controcorrente con i canoni di allora relativi all’attivismo femminile.

E’ stata così ripercorsa la movimentata vita di Peppina Fastuca, dal suo iniziale arruolamento nella Federbraccianti, fino all’attività con la Flai e lo Spi e che l’ha resa figura di spicco nella storia della Cgil e importante motore propulsore anche dell’attività della locale Camera del Lavoro.

Notevoli anche gli interventi delle professoresse dell’Università di Messina, Daniela Novarese, docente di Storia delle istituzioni politiche e Luciana Caminiti, insegnante di Storia moderna, che hanno contribuito alla ricostruzione del quadro storico del lavoro agricolo in seno alla Provincia di Messina, dalla pratica del bracciantato e fino ai giorni nostri.

Particolarmente cariche d’emozione, poi, le parole della responsabile della Camera del Lavoro di Gioiosa, Carmela Lamonica, che ha ricordato, commossa, passione e generosità di Peppina, rimaste intatte sino alla sua morte.

Anche il Comune si adopererà a riconoscere l’entità dell’operato della militante della Cgil, intestandole una piazza o una via che sarà un ulteriore tributo dopo la targa che ieri è stata consegnata in occasione dell’evento. (Sara Faraci)