Nuovo attacco di Orsa a Rfi: “Vogliono ridurre l’equipaggio sulla Logudoro”

Ennesimo attacco dell’Orsa (Organizzazione sindacati autonomi e di base) ad Rfi. L’argomento del contendere, stavolta, è la richiesta da parte di Rfi della riduzione delle tabelle di armamento della Logudoro rispetto a quelle vigenti sulle navi similari Villa e Scilla: “Sembra di essere tornati indietro nel tempo, nella fase in cui, durante il governo Prodi, l’allora Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, consentì il dimezzamento delle tabelle d’armamento nelle navi bidirezionali regalandoci l’attuale disorganizzazione che fra l’altro produce grave pregiudizio per la sicurezza di passeggeri ed equipaggi. La storia racconta che nonostante il significativo taglio al costo del lavoro, RFI non è riuscita a rendere produttivo il trasporto dei mezzi gommati, si è sempre comportata con “timore reverenziale” nei confronti della concorrente Caronte & Tourist fino a dichiarare il conclamato fallimento con la cessione di mezzi e strutture alla neonata Blu-ferries che presto verrà consegnata in mano al privato prescelto”.
Il sindacato denuncia il solito motivo conduttore: “Il primo passo è sempre la riduzione di personale in modo da rendere appetibile la gestione del servizio ad eventuali acquirenti privati che si faranno avanti non appena le ferrovie si dichiareranno incapaci di gestire anche il traghettamento dei convogli ferroviari. La dirigenza ferroviaria è sempre molto accorta nell’applicare la politica dell’austerity quando si tratta di alimentare disoccupazione, precariato e calo della qualità del servizio in termini di efficienza e sicurezza ma non si preoccupa minimamente di aver causato l’ennesimo spreco di denaro pubblico investendo milioni di euro nella Logudoro che per operare nello Stretto deve necessariamente utilizzare il costoso servizio di pilotaggio. Questi sono “manager” che molto probabilmente verranno premiati con ingenti liquidazioni in denaro pubblico per aver contribuito attivamente al fallimento”.
RFI ha presentato una tabella d’armamento per la Logudoro inferiore di tre unità rispetto alle navi Villa e Scilla che sono inferiori di tonnellaggio: “Si è battezzato il nuovo sistema inversamente proporzionale, all’aumentare della stazza della nave diminuisce il personale a bordo. Va da sé che ad una eventuale accettazione da parte dell’Autorità Marittima sarà conseguenziale la richiesta di riduzione delle tabelle anche per le similari Villa e Scilla ottenendo così un totale di 54 tagli di posti di lavoro, con buona pace dei precari, della sicurezza e dell’efficienza del servizio. Proporre tagli di personale senza effettuare nessuna innovazione tecnologica che ne possa giustificare l’assenza risulta offensivo per le Autorità competenti che in precedenza hanno fissato in 19 uomini l’armamento delle navi ferroviarie, se dovesse passare la proposta di RFI (16 unità per equipaggio, 3 in meno rispetto alle attuali tabelle) saremmo di fronte a due opzioni: o la precedente Autorità che ha stabilito le tabelle di Villa e Scilla è stata poco accorta ed ha consentito decenni di spreco di denaro pubblico attraverso equipaggi sovradimensionati, oppure l’attuale Autorità Marittima consentirebbe all’azienda l’ennesimo taglio dei costi trascurando le esigenze di sicurezza e di gestione del servizio che i predecessori hanno valutato effettuabili con tabelle minime composte da 19 uomini. Le motivazioni addotte da RFI per giustificare il taglio di personale sono quanto meno risibili, si parla di transenne mobili da utilizzare per impedire il transito dei passeggeri nei luoghi non presenziati dal personale, incarichi di sicurezza in fase di emergenza sarebbero affidati anche agli Allievi Comuni Polivalenti che nei fatti sono degli apprendisti e non possono operare da soli neanche nel normale esercizio, l’assistenza ai passeggeri portatori di handicap passerebbe da continua a “saltuaria”. Per non parlare della gestione di eventuali emergenze e di abbandono della nave. Non basta trasferirsi dalla Plancia di comando all’ufficio dirigenziale per dimenticare quanto sia importante la presenza di personale preparato per salvare vite umane.”
L’Orsa conclude affidandosi all’Autorità Marittima: “Auspichiamo che questa volta prevalga l’interesse dell’utenza e dei lavoratori rispetto alle esigenze dell’azienda eternamente impegnata a recuperare i bilanci sempre e solo con i tagli al costo del lavoro e della sicurezza mentre gli sprechi proliferano senza che nessuno si assuma la responsabilità di mandare a casa una dirigenza che ha abbondantemente conclamato la propria incapacità”.