"Lascio il lavoro, non voglio morire sull'autostrada. Percorrerla è un incubo"

“Lascio il lavoro, non voglio morire sull’autostrada. Percorrerla è un incubo”

Carmelo Caspanello

“Lascio il lavoro, non voglio morire sull’autostrada. Percorrerla è un incubo”

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mercoledì 05 Dicembre 2018 - 11:27

Francesco Puglisi, 51 anni, di Furci Siculo, ha già comunicato la decisione all'Azienda: "La morte di Fabio Cardella della scorsa settimana mi ha scosso, è una sconfitta". Francesco è stato l’ideatore degli ironici 'festeggiamenti' per il secondo compleanno della frana di Letojanni

FURCI SICULO. “Ho deciso di lasciare il mio lavoro perché non voglio morire sull’autostrada. I miei figli sono ancora troppo piccoli per crescere senza un padre”. Francesco Puglisi, 51 anni, agente di commercio, è perentorio: “Ho comunicato la decisione all’Azienda per la quale lavoro – spiega – dopo l’incidente della scorsa settimana sulla A-18, all'altezza di Taormina, in cui ha perso la vita un uomo di Messina. Sono rimasto molto scosso". Da vent’anni il furgone è diventato una sorta di sua seconda casa. "Mi sposto da Taormina a Montalbano, da Fiumefreddo a Messina. Ho documentato quotidianamente con foto e video le condizioni dell’autostrada, che in alcuni punti sembra una trazzera, per la quale paghiamo anche il pedaggio. Mi sono battuto con tutto me stesso per sollecitare l’opinione pubblica e le istituzioni affinché si scongiurasse la perdita di vite umane. La morte di Fabio Cardella della scorsa settimana la sento come una sconfitta”.

Puglisi ha lanciato appelli dai tg di tv nazionali e locali. E’ stato lui l’ideatore degli ironici festeggiamenti per il secondo compleanno della frana di Letojanni (che ostruisce una intera corsia di marcia lungo l’autostrada Messina-Catania), che il 5 ottobre dello scorso anno andarono in diretta nazionale su La7 e furono oggetto di ampi servizi al Tg1 ed altri telegiornali nazionali. Se ne occuparono, dando ampio risalto alla manifestazione, anche blasonati quotidiani. Un anno dopo, a tre dalla frana, quell’ammasso di terra è ancora adagiato sulla corsia lato monte dell’autostrada ed i lavori non sono iniziati. Puglisi è inoltre l’amministratore di un gruppo facebook in cui si segnalano i disagi che quotidianamente si incontrano transitando lungo la A-18. Le proteste joniche vengono per la precisione postate su due gruppi (dell’altro è responsabile Stefano Costantino) che messi insieme superano i 15mila iscritti.

“Lo scorso maggio avevo parlato fugacemente con il presidente della Regione Nello Musumeci in occasione di una sua visita ad Alì Terme poco prima delle amministrative – ricorda Francesco – e in quell'occasione il Governatore mi disse che subito dopo le elezioni del giugno 2018 mi avrebbe incontrato per fare chiarezza e capire quale fosse la prospettiva per eliminare i cronici problemi sulla A-18. Mi ero illuso. E adesso ciò che mi fa più paura è il silenzio delle istituzioni”. Francesco dall’1 gennaio non lavorerà più. “Ho dato il preavviso all’azienda – spiega – com’era giusto fare”. Ieri si è recato sui Nebrodi a consegnare patatine, con il suo furgone. “Dovrò trovare un altro lavoro – dice con tono sommesso – e a 51 anni, lo so, non è facile. E’ da 20 anni che faccio questo mestiere ma adesso sono disposto a fare altro, magari in un bar, in un panificio. Ma lontano da quell’incubo quotidiano chiamato autostrada”.

Un commento

  1. L’unico modo per affrontare questa indecenza sarebbe di fare come i francesi…. Giubbottino giallo e bloccare l’autostrada!!

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