Cittadella giudiziaria al Margherita, sì anche degli agenti di Polizia

La Cittadella della Giustizia all'ex Ospedale Margherita piace anche al maggior sindacato degli agenti di Polizia. "Abbiamo appreso con favore l’inclusione (sembrerebbe) del Commissariato P.S. “MESSINA NORD” e dell’ufficio Immigrazione nel progetto della struttura", scrive il Siulp a progetto presentato alla Commissione Manutenzione del Comune che si sta occupando di come spendere i 17 milioni di euro di finanziamento ministeriale residui. Il condizionale è d'obbligo, visto che l'iter è nelle secche da quasi tre anni, dopo la revoca del bando per la realizzazione ex novo della struttura. Ma al Siulp piace molto la possibilità che due padiglioni della struttura di viale della Libertà possano ospitare anche la Polizia. Per più di una ragione. " La prima indubbiamente perché i locali attualmente in uso sarebbero restituiti alla cittadinanza con la possibilità, vista la proprietà dell’I.A.C.P. – per alcune famiglie aventi diritto di trovare un alloggio adeguato, in un momento di carenza di strutture abitative per i meno abbienti". Ci sono poi delle ragioni tecniche: l’attuale struttura non è sicuramente corrispondente alle esigenze logistiche e di sicurezza di un presidio di Polizia. Il trasferimento degli uffici permetterebbe dunque di approntare quegli interventi ritenuti necessari per evitare il ripetersi di situazioni estremamente sgradevoli e rendere i locali pienamente idonei all’uso abitativo".
Il progetto, è bene ricordarlo, é quello promosso dal sindacato maggioritario del personale della Giustizia e un centinaio tra avvocati e magistrati, che chiedono l'utilizzo della struttura. Progetto messo nero su bianco dall'ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, che ha redatto anche un piano economico, nonché indicato la possibilità che nei due padiglioni su 11, destinabili a secondo palazzo di giustizia, trovino spazio anche i due uffici di polizia.
"Questa Segreteria registra comunque con soddisfazione una inversione di tendenza nell’approcciarsi ai temi della sicurezza da parte della politica -chiosa infine il Siulp – Sino ad oggi, si è sempre avuto la sensazione di una lontananza sostanziale della politica locale al tema “sicurezza” come se ciò non riguardasse quella collettività che è anche un bacino di voti. Una politica miope che non ha mai cercato di trovare una soluzione per riunificare gli uffici della Questura sparsi per la città, e, soprattutto, mai si è preoccupata della costante diminuzione degli organici delle Forze di Polizia, con inevitabile minore tutela per il cittadino “qualunque”, denunciata già in diverse occasioni. Speriamo che questa volta il faro sia costituito dalla collettività civile."