Palagiustizia all’ex Margherita, ok del Genio Civile. L’appello dei dipendenti

C’ è l’ok del Genio Civile, cioè di un comparto della Regione , proprietaria del complesso. E c’è il sì anche del sindacato che raccoglie il maggior numero di dipendenti di giustizia del distretto Corte d’Appello di Messina, cioè Confsal Unsa, 276 lavoratori aderenti, più della metà del totale. Sia per Genio Civile che per la sigla sindacale, l’unica soluzione che consente di andare avanti nella realizzazione del secondo palazzo di giustizia prima che si vanifichi il finanziamento ministeriale è optare per l’ex Ospedale Margherita.

La Federazione Confsal Unsa, all’ultima riunione di Commissione manutenzione, il 19 novembre scorso, ha chiesto al Consiglio comunale di chiudere la partita con la Gmc, società aggiudicataria del bando mai decollato per la realizzazione ex novo, per evitare di esporre il Comune ai rischi di un pesante contenzioso, e procedere all’assegnazione dell’ex ospedale ad uffici giudiziari “affinché quantomeno si possa procedere a liberare i locali del giudice di pace e quelli del seminterrato di Palazzo Piacentini dove ogni giorno i lavoratori espletano le loro attività con seri rischi per la loro salute”. Il sindacato ha quindi chiesto al Genio civile di fornire un parere di fattibilità.

La relazione è quella dell’ingegnere capo del Genio Civile appunto, che in 9 pagine spiega come tre degli undici padiglioni dell’ospedale semi abbandonato di viale della Libertà posso contenere perfettamente tutti gli uffici che servono al funzionamento della giustizia in città. In più, spiega Sciacca, nella stessa area potrebbero trovare collocazione oltre al distaccamento Nord dei Vigili del fuoco anche la sede del Commissariato Nord, cui si aggiunge l’ufficio Stranieri della Questura, che in atto occupa un immobile comunale a titolo oneroso, 40 mila euro annui. L’immobile è dell’Iacp. Liberato, potrebbe essere destinato ad edilizia popolare. Costo totale dell’operazione di adeguamento del Margherita a Palagiustizia? : 14 milioni di euro, dei quali 10 milioni 125 mila euro da coprire col finanziamento del Ministero della Giustizia per la sistemazione dei padiglioni, che necessitano comunque di un adeguamento sismico e importanti interventi “pesanti”. Mentre altri 3 milioni 875 mila euro sono già a disposizione dell’amministrazione , tra Iva, collaudo, conferimenti in discarica e spese di gara. La grande struttura di viale della Libertà ha poi dalla sua anche l’ampia disponibilità di parcheggi, il capolinea del tram dall’altro lato della strada, lo svincolo Giostra-Annunziata ad un tiro di schioppo.

Ben diverse la condizione della ex Casa dello Studente, sulla centralissima e trafficata Cesare Battisti, non adeguata per diverse ragioni. Il sindacato si è unito ai firmatari del documento che ha lanciato l’ipotesi, magistrati, avvocati e dipendenti, facendosi portavoce della proposta in Commissione Manutenzione, quindi l’appello è ora a verbale. “Poiché ci siamo resi conto che un forte ostruzionismo spinge alcuni attori contro questa proposta, ci siamo fatti parte attiva facendo predisporre una relazione tecnico economica di massima”. “Contro” ci sono il Consiglio dell’Ordine degli avvocati e la Corte d’Appello, più propensa ad un palazzo satellite più vicino a Palazzo Piacentini. “Una scelta che serve ad avvantaggiare i poteri forti”, hanno tuonato i presidenti dei Quarto e Quinto Quartiere, che si sono appellati sia al consiglio comunale che alla stessa Commissione perché la procedura non rimanga impantanata, a scapito della città ed ad esclusivo vantaggio di chi già oggi ci guadagna, dai fitti di giustizia. Spingere sulla Casa dello Studente sapendo che è inadeguata, infatti, sembra una manovra cuscinetto tesa proprio a far sì che i tempi si allunghino fino a vanificare tutto.