CapitaleMessina: “La nota del Ministero ha messo la pietra tombale sul Piano di riequilibrio”

CapitaleMessina interviene sui rilievi del Ministero all'Amministrazione comunale con una nota firmata da Paolo Bitto e Pino Falzea

" Questa Amministrazione comunale ha perso, oltre alla credibilità politica, anche quella contabile. La nota del Ministero degli Interni, pone a nostro avviso una pietra tombale sul Piano di riequilibrio presentato dal Comune- con questa perentoria affermazione inizia il ragionamento di Paolo Bitto, coordinatore del Tavolo tecnico "Finanza Pubblica" di CapitaleMessina. "Non ci tranquillizzano le parole dell’assessore Guido Signorino, che tende a sminuire le problematiche non affrontando il nodo vero che la nota fa emergere: la sfiducia nei confronti di chi questo piano dovrebbe gestire. La risposta che l’amministrazione deve dare al Ministero degli Interni ed alla città è chiara: quali sono i tempi per la rielaborazione cognitiva del piano e per l’approvazione e conseguente trasmissione del bilancio di previsione 2015/2017 in forma analitica? Rammentiamo che alcuni passaggi potranno essere messi in atto solo dopo l’approvazione del consuntivo 2014 che, se e quando vedrà la luce sarà solo grazie all’opera di grande collaborazione dei Revisori dei conti che ormai, a quanto pare, suppliscono costantemente alle carenze e negligenze degli uffici finanziari e dell’amministrazione comunale. Ricordiamo che all’istruttoria eseguita dal Ministero, se favorevole, seguirà l’esame della Corte dei Conti che esaminerà il piano di riequilibrio nel merito ed è proprio sul merito della copertura del piano che abbiamo sempre nutrito forti perplessità sia economiche che giuridiche. Ricordiamo anche le forti perplessità gia' da noi espresse sulla possibilità di prevedere utili derivanti dalla partecipazione all’AMAM S.p.A. Su tale azienda l’amministrazione sta riversando fortissime aspettative, soprattutto sul piano occupazionale giocando sulla pelle di centinaia di dipendenti, non agendo sulle criticità e sulle carenze gestionali ed organizzative delle società medesima. A che punto sono le procedure di trasferimento del personale, che in perfetto stile di questa amministrazione sono state avviate con atti amministrativi poi regolarmente ritirati in autotutela? La motivazione principale sbandierata da questa amministrazione per giustificare il trasferimento dei servizi di igiene ambientale dalla Messinaambiente S.p.A. all’AMAM S.p.A. è stata quella del vantaggio che il sistema avrà nel far gestire il servizio ad una società non appesantita da oneri finanziari dovuti alla consistente situazione debitoria. Ma siamo sicuri che la situazione debitoria dell’AMAM sia più leggera di quella di Messinaambiente? A quanto ammontano i debiti dell’AMAM S.p.A.? Esistono procedure esecutive nei confronti della società? Non entriamo, poi, nel merito degli obblighi contemplati dalla riforma contabile prevista dal D.Lgs. 23 giugno 2011, n.118 che disperiamo che questa amministrazione sia nelle condizioni di gestire e sostenere" conclude Bitto.

"In sintesi – conclude il presidente del movimento Pino Falzea – dobbiamo purtroppo constatare che questa Amministrazione comunale ha perso, oltre alla credibilità politica, anche quella contabile. Appare sempre più evidente che ci stiamo infilando in una strada ad imbuto dalla quale difficilmente riusciremo ad uscirne indenni, a meno di non cambiare, con immediatezza, direzione. Facciamolo prima che sia troppo tardi."