Mantineo…dimissionario ma non troppo. Summit tra Accorinti e Cambiamo Messina dal Basso

Per qualcuno sta diventando un rebus, per altri una barzelletta. E se non fosse che in gioco c’è la vita di un settore delicatissimo si potrebbe continuare all’infinito a cercare la giusta metafora per descrivere quanto sta accadendo in queste ore a Palazzo Zanca. Le dimissioni, o forse è meglio dire le quasi dimissioni, dell’assessore Nino Mantineo continuano a surriscaldare queste giornate post ferragostane e per l’amministrazione Accorinti sono giorni di trepidazione. Dopo la bufera scoppiata a causa della lunga e pesantissima lettera che Mantineo aveva inviato la sera del 13 agosto a sindaco e colleghi assessori, adesso la volontà generale sembra indirizzata verso la riflessione. Né da una parte né dall’altra ci saranno decisioni avventate. E questa volta nessuno vuole fare passi falsi. Lo sa bene il sindaco Accorinti che, nel fare le doverose valutazioni del caso, deve anche tenere in equilibrio le diverse anime che sostengono la giunta dal basso. Troppo fresca la ferita causata dalla decisione solitaria di qualche mese fa di nominare Elio Conti Nibali come successore dell’assessore Filippo Cucinotta: in quell’occasione si rischiò la frattura con Cambiamo Messina dal Basso, che non lesinò duri attacchi per la mancanza di partecipazione in una scelta così importante. Per questo ieri pomeriggio Accorinti ha convocato gli esponenti di CMdB per discutere del caso Mantineo e condividere questo difficile momento politico. Un summit a Palazzo Zanca per confrontarsi con il movimento, capire gli umori, sondare le intenzioni e avere quelle indicazioni necessarie per allargare e rendere davvero partecipative tutte le considerazioni sul caso. Durante il faccia a faccia Accorinti è stato molto cauto e non ha dato per certa la sostituzione dell’assessore “ribelle” che in un unico documento ha attaccato tutti, dal primo cittadino al segretario generale. Cambiamo Messina dal Basso vuole però chiarezza assoluta e non consentirà che quanto accaduto in questi giorni causi una nuova fase di stallo nei servizi sociali. Il movimento, tra l’altro, era stato più volte critico proprio con Mantineo, unico assessore ad aver ricevuto in questi due anni delle contestazioni anche dall’interno. E se qualcuno era già pronto a fare i salti di gioia, l’incontro di ieri ha frenato gli entusiasmi perché il primo cittadino ha chiesto tempo. In attesa di capire cosa deciderà il sindaco, Cambiamo Messina dal Basso si riunirà a breve per valutare eventuali nomi da proporre per la successione di Mantineo ai servizi sociali. In attesa dunque di scoprire quali potrebbero essere i candidati “graditi” a CMdB le indiscrezioni dicono che in pole position tra le preferenze degli accorintiani ci sarebbe l’ex sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica, anche se l’attenzione è rivolta anche al mondo dell’associazionismo messinese.

Mentre sembrano dunque ancora aperte tutte le strade, è proprio Nino Mantineo a confermare una sempre più concreta possibilità di ricucire lo strappo: «Se passano i giorni e si risolvono le questioni denunciate potrei rimanere» dice l’assessore che a questo punto non esclude più nessuna ipotesi. Del resto l’assessore ai servizi sociali era stato chiarissimo fin dal principio e già prima della riunione di giunta convocata in fretta e furia nella tarda mattinata della vigilia di ferragosto aveva dichiarato senza mezzi termini: «Le mie dimissioni dipendono da ciò che il sindaco vorrà valutare» riferendosi alla durissima denuncia raccolta nella lettera che ha dato uno scossone agli equilibri che reggono la giunta Accorinti. E quello stesso giorno, dopo il lungo vertice tra sindaco e assessori, in uno stringatissimo comunicato stampa, Accorinti annunciava che l’assessore aveva rimesso nelle mani del sindaco il proprio mandato, ma si riservava ogni tipo di valutazione.

Nel frattempo sono trascorsi altri giorni, c’è stata una seconda riunione fiume con lo stesso Mantineo, la partita è ancora aperta e la sensazione è che vincerà solo chi sarà in grado di conservare le mosse migliori fino alla fine. L’assessore parla ancora come se ogni scelta dipendesse dalla sua esclusiva volontà, il sindaco ascolta il suo movimento e prende tempo.

Mantineo, con la sua lettera, ha indiscutibilmente messo in profonda crisi Accorinti che non ha gradito l’entrata a gamba tesa di uno dei suoi uomini della prima ora. Ormai da qualche mese però la poltrona di Mantineo sembrava sempre più traballante e oggi quella lettera di accuse nei confronti soprattutto dell’ex dirigente Giovanni Bruno e del segretario generale Le Donne appare sempre più come un’astuta mossa per giocare d’anticipo e costringere Accorinti ad una scelta di campo. Confermare la fiducia a Mantineo significherà avvalorare che le responsabilità dei fallimenti e dello stallo dei servizi sociali sono da addebitare solo al dirigente e a chi non ha colto nel tempo le indicazioni che arrivavano dall’assessore. Chiudere la parentesi Mantineo significherà invece ignorare le denunce durissime raccolte in quella lettera, acclarare la frattura politica e, di fatto, dare ragione allo stesso assessore quando scrive che anche all’interno dell’amministrazione qualcuno ha preferito non vedere come continuavano ad essere gestiti i servizi sociali.

Intanto a chiedersi se si tratta di una puntata di “Scherzi a parte” è il consigliere comunale Nino Carreri che scrive al sindaco per capire quale sia il quadro esatto dell’attuale organico che regge le sorti della città. “Messina è diventata la città del caos amministrativo. Non ci piaceva l'amministrazione di "quelli che c'erano prima", sia chiaro, ma con adesso la situazione non è assolutamente migliorata. 
È dal suo insediamento che la città è entrata nel pallone. Decine di esperti nominati per merito, per vicinanza e addirittura per complementarità (mariti e mogli). Assessori che si dimettono per oscuri motivi e assessori che giocano al pesce d'agosto! Esperti, a volte del nulla, di cui non si conosce nemmeno la faccia ma di cui, spero, non ci sobbarchiamo spese. Punti di riferimento che vengono a mancare e una sola certezza: il potere assoluto accentrato su una sola persona (il riferimento è al segretario Le Donne ndr) che, al netto delle cifre astronomiche (relativamente al periodo di ristrettezze economiche) che percepisce, si nega a qualsiasi confronto. Dirigenti e funzionari costretti a fare la fila per parlare con l'uomo forte di palazzo Zanca e malessere crescente. Non era questo il quadro bellissimo che lei dipingeva della città della trasparenza e della legalità. Abbia la bontà di chiarire – conlude il consigliere del Pdr – qual è l'orizzonte della nostra città o se siamo proprio all'ultima spiaggia".

Una dura contestazione arriva anche dalla Federazione Pensionati della Cisl. “Come rappresentanti delle persone anziane, cioè quelle prive di tutela e che avrebbero diritto di ottenerla dalle istituzioni –scrive il segretario Bruno Zecchetto– vogliamo dire con grande chiarezza a chi governa la città, avendone ricevuto il mandato dai cittadini-elettori: se non siete in grado di amministrare, se invece di cambiare le cose in meglio, avete fatto ancora più danno, allora fate un favore a voi stessi ed alla vostra comunità e andatevene a casa. Tanto, chiunque verrà dopo di voi, saprà fare sicuramente meglio”.

Francesca Stornante