Pedonalizzazione e ripavimentazione di via Goito. E’ questa la vera priorità?

Il provvedimento adottato è più che condivisibile, ma le modalità con cui è stato “confezionato” convincono decisamente meno. Parliamo dell’atto, apparentemente “innocuo”, con cui l’amministrazione, e per la precisione l’Ufficio di Gabinetto del sindaco, ha disposto gli interventi di pavimentazione e pedonalizzazione di via Goito: lavori che, secondo l’apposita perizia tecnica effettuata dagli uffici, dovrebbero costare 113 mila euro. A sollevare più di qualche perplessità, sia riguardo il “mittente” – perché il Gabinetto del sindaco e non i competenti dipartimenti mobilità o manutenzione strade? – che in merito all’effettiva priorità di tale intervento, sono i consiglieri del Pd della IV circoscrizione (Hyerace, Brigandì, Giannetto, Guanta, Mazza, Majolino, Simeone). Lo fanno attraverso un’interrogazione scritta in cui chiedono copia del provvedimento con cui è stata disposta la perizia tecnica per la chiusura al traffico e la relativa riqualificazione, così anche da poter verificare le motivazioni alla base di tale scelta.

Ben circostanziate le ragioni che spingono i rappresentanti di quartiere a chiedere spiegazioni. Sebbene, infatti, in questi anni, siano state diverse le delibere votate dal consiglio con cui è stato segnalato lo stato d’incuria in cui versa via Goito, evidenziando la necessità di opportuni provvedimenti, al tempo stesso i rappresentanti di circoscrizione si interrogano sul perché tale pedonalizzazione abbia avuto una “corsia preferenziale” rispetto ad altre richieste avanzate dallo stesso quartiere, quali ad esempio la pedonalizzazione di via Alemanna o interventi in altre zone altrettanto degradate del territorio. Necessità rispetto alle quali sono sempre state posti ostacoli di carattere economico.

“Tale determinazione – scrivono i consiglieri nell’interrogazione – è ancor più inspiegabile se si considera che la strada, di ridotte dimensioni, non è attraversata dal traffico urbano, non vi sono esercizi commerciali o beni storici artistici, bensì solo accessi secondari ad edifici privati”. Un provvedimento, dunque, che “porge il fianco” alle prevedibili critiche del consiglio di quartiere: “In una situazione di profonda crisi economica delle casse comunali – si legge nell’interrogazione – sarebbe più opportuno provvedere ad un intervento “più leggero” di riqualificazione della via, stanziando invece le somme previste per i lavori in questione in altri interventi di manutenzione ordinaria di strade e impianti”.

Una decisione discussa e discutibile, peraltro non l’unico in materia viaria (vedi pedonalizzazione dello spazio nei pressi della Chiesa di Santa Caterina), che a prescindere delle critiche, più o meno interessate, finisce per stravolgere, in questo come in altri casi, la vera scala di priorità della città ma soprattutto dei cittadini.