Dopo il voto sul riequilibrio è guerra intestina nell’Mpa. Andò: «Noi siamo opposizione»

Opposizione oppure no? Non è facile capire quale sia la posizione dell’Mpa al Comune di Messina. O meglio, in teoria dovrebbe essere abbastanza chiara perché è stata ribadita più volte: opposizione, contrarietà alla gestione Buzzanca. E difficilmente potrebbe essere altrimenti, considerati i rapporti non certo idilliaci tra il sindaco messinese e coordinatore provinciale del Pdl ed il presidente della Regione, nonché leader dell’Mpa, Raffaele Lombardo. Eppure ci sono dinamiche che vanno in senso opposto. In occasione della maratona del voto sul bilancio di previsione, gli autonomisti votarono a favore, risultando determinanti ai fini dell’approvazione. La stessa cosa è accaduta due sere fa, quando l’Mpa in blocco, da Sebastiano Tamà a Pippo Previti fino a Nino Restuccia, ha votato sì alla manovra di riequilibrio, dopo un lungo conciliabolo con il capogruppo dell’Mpa alla Provincia Roberto Cerreti e con l’assessore all’Arredo urbano Elvira Amata (ammiccamenti con “Forza del Sud” di Gianfranco Miccichè?).

Ogni azione ha una conseguenza. Ed il voto di Tamà, Previti e Restuccia, come prima conseguenza, ha provocato una vera e propria lotta intestina nel partito autonomista. Durissima la nota di Antonio Andò, commissario provinciale dell’Mpa. Che potrebbe sancire la rottura definitiva con un gruppo certamente più vicino a Carmelo Lo Monte che all’ex sindaco di Messina. La riportiamo integralmente: «Il commissario provinciale dell’Mpa ha informato gli organi regionali del voto favorevole di alcuni consiglieri del Movimento all’assestamento del bilancio del Comune di Messina, affinché sia valutata l’adozione di eventuali provvedimenti disciplinari in considerazione della posizione del Movimento, contraria all’amministrazione Buzzanca». Quale sarà la reazione di Tamà e soci?