Crisi Atm, la Fit Cisl avvia le procedure di sciopero. Sul piede di guerra anche l’Ugl

Basta chiacchiere, servono i fatti. Sembra essere questo l’imperativo categorico della Fit Cisl che , seguendo a ruota Cgil, Orsa e Uil (vedi articoli correlati), prende posizione sulla liquidazione dell’Atm deliberata dalla giunta Buzzanca ed annuncia di aver avviato le procedure di sciopero .
«La città non viaggia sulle chiacchiere – sostiene la Federazione Trasporti della Cisl – ma chiede autobus e tram efficienti. I dipendenti dell’Atm- continua la Fit – non sfamano le proprie famiglie con le parole. Passati, infatti, i giorni convulsi delle proteste dei lavoratori e il blocco totale del servizio, è nuovamente emergenza con gli stipendi in arretrato di due mesi e un’azienda che quotidianamente va a rotoli».
Per la Fit Cisl, la nuova delibera dell’amministrazione sembra appositamente studiata per riaccendere il fuoco delle polemiche. «Reputiamo necessario – afferma il sindacato – che l’Atm sia il perno di tutto il futuro sistema di mobilità urbana cittadina oggi inesistente per la mancanza cronica di una seria politica dei trasporti in città e in provincia».
La sigla sindacale sollecita un confronto tra amministrazione e parti sociali , invocando «una seria politica industriale che sappia, con rigore, riportare l’azienda all’efficienza in tutti i suoi comparti. Oggi, invece, manca ancora un chiaro progetto su cui ripartire».
La Fit ribadisce che «è necessario razionalizzare, sanificare ed eliminare tutti quegli sprechi e le inefficienze oggi largamente diffuse all’interno dell’azienda» ed invita «l’amministrazione comunale, responsabile principale assieme a tutte le precedenti dell’attuale disastroso stato economico finanziario e debitorio dell’Atm» a puntare s«ul risanamento e rilancio aziendale con la garanzia reale del pieno mantenimento occupazionale dell’attuale forza lavoro».
A chiedere garanzie sul futuro è anche l’Ugl, che critica aspramente – come le altre organizzazioni sindacali – la delibera di Giunta “ATM–Piano di riorganizzazione dei Servizi di Mobilità Urbana”: «è palese – si legge in un comunicato- che la delibera de-quo si limita solo a rimuovere ogni ostacolo al perseguimento di interessi egoistici e politici, ad esclusivo danno dei dipendenti ATM e dei cittadini, senza fare cenno alcuno sul futuro dell’azienda ATM. A nostro giudizio – continua – il fine ultimo di questa “nuova delibera” è coprire senza risolvere i veri motivi che hanno portato l’ATM al baratro».
Il sindacato è convinto che prima di « prima di liquidare bisognerebbe fare chiarezza sui rapporti economico-finanziari tra Comune e ATM, attivando un serio tavolo di confronto finalizzato al riassetto della veste Giuridica dell’Azienda. Un ulteriore, ineludibile – afferma ancora passo sarebbe la dotazione delle risorse economiche e strumentali fondamentali a garantirne la piena e corretta operatività gestionale».
Anche l’Ugl «si riserva di proclamare tutte le azioni di lotta a sostegno della vertenza». (DLT)