Tariffe da capogiro, commercianti pronti alla class action

Un commerciante di Agrigento per 100 mq di suolo pubblico paga una tariffa di 3 mila euro annui. Un collega di Ragusa per gli stessi 100 mq ne paga 2 mila. A Siracusa per mettere tavoli e sedie su suolo pubblico bisogna sborsare 4 mila euro. E a Messina? Un commerciante messinese per 100 mq si ritrova a dover pagare 30 mila euro all’anno che diventano 50 mila se non si paga entro il 31 marzo. Tariffe alle stelle, costi più alti di Milano, Roma, Venezia. Una questione che si trascina ormai da anni, una battaglia aperta che adesso si tradurrà in una class action che Confcommercio ha annunciato questa mattina: “Impugneremo il regolamento vigente al Tar, sono già più di cento i commercianti che hanno aderito a questa azione legale” ha spiegato il presidente Carmelo Picciotto. “Non siamo contro nessuno, ma vogliamo creare un clima che possa consentire ai commercianti di lavorare. Pagare cifre dieci volte superiori rispetto ad altre città siciliane è inaccettabile. Un centinaio di commercianti sono ancora incastrati nei vecchi contenziosi e nulla è stato fatto per risolvere il problema degli arretrati pregressi che ammontano a diversi milioni di euro che il Comune non incasserà mai perché piuttosto molti esercenti chiuderebbero battenti. Diciamo grazie all’assessore Signorino per il percorso avviato per il futuro, ma servono anche azioni nell’immediato”. Il presente di Confcommercio non ha dubbi: bisogna incentivare le attività, far si che le aziende tornino ad assumere. “Accanto a noi ci sono i consumatori che vengono penalizzati, ci sono anche Cgil, Cisl e Uil. La Confcommercio in questa battaglia vuole rappresentare la città che vive.
Non casuale la location scelta per lanciare questo messaggio: piazza Cairoli. Cuore della città e dello shopping, oggi devastata, recintata, ridotta ad un pollaio. E provocatoriamente sono state messe delle galline in mezzo al parquet dissestato e quelle recinzioni che deturpano la bellezza della piazza centrale della città.
“Siamo per la rigenerazione urbana per rendere attraente l’isola pedonale. In attesa dei lavori e visto che io natale e è alle porte l’idea è di montare dei pannelli che isolino queste zone distrutte e chiedere ad artisti street art di decorarli”.
Capitolo isole pedonali: Confocommercio dice sì ad un’isola che crea emozione e no ad un deserto che respinge e divide. “Siamo d’accordo all’isola in via dei Mille nel periodo di natale.
Accanto a Picciotto c’era anche Lino Santoro, presidente Fipe, che lanciato l’ennesimo grido d’allarme: “In uno stato di degrado così totale non possiamo più respirare”.
A sposare la battaglia anche i consumatori, con l’associazione di Giuseppe Abbate: “In questi anni abbiamo avuto spesso incomprensioni con le associazioni dei commercianti, oggi però la nostra presenza è importante perché qualunque tassazione che tocca il commercio si ripercuote sui consumatori. Vogliamo essere una spinta ulteriore”.
Una battaglia che non vuole essere contro l’amministrazione comunale ma che anzi la vuole vedere partecipe di un percorso che aiuti il commercio messinese.
Francesca Stornante