Batman a Lampedusa, quando le buone intenzioni non bastano…

E’ successo alcuni giorni fa. Un volontario di un’associazione ambientalista, a Lampedusa per una manifestazione, si è messo la muta da sub, una maschera sul volto e si è lanciato dal secondo piano di una palazzina gridando: “Io sono Batman”. Non sono riusciti a calmarlo neanche in ospedale, dove ha messo a soqquadro il pronto soccorso. Qualcuno ha commentato: “Certo che non ha volato, Batman non vola. Se voleva volare doveva travestirsi da Superman…”.
In effetti è così. Batman combatte il crimine ma non ha i poteri dei Supereroi, può solo utilizzare una serie di sofisticati oggetti, come la Batcintura, che gli consentono di combattere o arrampicarsi sui palazzi. Per il resto è tutto allenamento, meditazione, yoga ed una gran determinazione alla vittoria. La lezione del signore veronese che si è lanciato dalla casa di Lampedusa è questa: se vuoi volare non bastano le buone intenzioni, devi travestirti da Superman, non puoi sbagliare costume, ma se proprio scegli di essere Batman devi imparare a puntare sui tuoi punti di forza per vincere, anche a costo di cadere dal secondo piano.
In questo clima d’ indignazione nei confronti di una classe dirigente (non mi limito al solo termine politica, ma dirigente che è una parola molto più ampia) che ha portato il Paese sul baratro e continua a procedere inesorabile, migliaia di cittadini si stanno rimboccando le maniche, stanno iniziando a prendere in mano le redini del proprio presente assumendosi le responsabilità soprattutto del futuro.
Movimenti, associazioni, comitati, semplici aggregazioni che nascono dapprima “informi” e poi via via più netti, all’inizio con una motivazione ben precisa e poi più politica, sono la prova di una stanchezza e di una voglia di alzarsi e costruire qualcosa che resista.

Un esercito di piccoli Batman che non hanno nessun superpotere ma solo una superarrabbiatura ed una supervoglia di rinascere. Ma, esattamente come il volontario del Wwf che si è schiantato al suolo credendo di poter volare, poiché sono persone normali e non avvezze ai cavilli dei furbi che ci hanno dominato per 50 anni, commettono errori.
Capita quindi che il Comitato del Sole, che non è un partito, ma un gruppo di siciliani, decida di proporre un’iniziativa di dimensioni nazionali, per far quello che nessun partito farà mai: ridurre gli stipendi ai parlamentari. Capita così che, animati da buone intenzioni ma senza nessun azzeccagarbugli alle spalle (e senza i soldi per pagarlo….) partano spediti lancia in resta come Don Chisciotte armati solo di entusiasmo ed alla fine vadano a sbattere contro il muro di un errore interpretativo della norma e debbano ricominciare da zero ad ottobre.
Le 250 mila firme raccolte fino ad oggi in 2 settimane (1.500 solo a Messina), non hanno valore, se non quello, inestimabile, della prova che gli italiani sono stanchi ed hanno voglia di partecipare alla democrazia, ricostruirla mattone per mattone esattamente nello stesso posto dove altri l’hanno distrutta. Perché questa è casa nostra e noi è qui che vogliamo vivere. So bene che le dietrologie dopo l’accaduto, così come le prese in giro nei confronti di queste persone, sono inevitabili, esattamente come quanti hanno riso del Batman di Lampedusa. Ma non può che essere così, perché se normali cittadini che per una vita intera hanno affidato ad altri il destino dei loro figli, un giorno si accorgono che questi altri hanno rubato il futuro delle altre 20 generazioni a venire, e si alzano e dicono “adesso ci provo io”, è inevitabile fare errori di qualsiasi genere.
Prendiamo Reset, quando, sabato 7 luglio ha firmato un accordo etico con i partiti (Pdl, Pd, Udc) e poi si è accorto il martedì, quando Ricevuto ha nominato l’ormai nota giunta a 15, che le parole non hanno lo stesso senso per tutti. E’ stato come Cappuccetto Rosso che firma l’accordo col Lupo o la rana che aiuta lo scorpione ad attraversare lo stagno e poi lui la morde, come è sua natura. Reset ha fatto un comunicato di fuoco, perché le sue buone intenzioni sono state tradite dai fatti. Chissà quante altre volte i comitati e i movimenti sbaglieranno, e meno male. Perché così facendo si accorgeranno delle trappole di un sistema blindato.
Batman non ha superpoteri, ma ha tutti quegli oggetti che lo portano a vincere e soprattutto si allena.

Le buone intenzioni sono l’inizio, poi viene il resto. Se vuoi volare devi travestirti da Superman, ma se non trovi il costume, puoi vincere lo stesso, puntando su quelle che sono le due doti. Nessuno nasce supereroe, ma basta scegliere l’abito adatto per noi e continuare ad allenarsi sempre, anche se cadi.
E’per questo che non dobbiamo denigrare, né sottovalutare, la grandezza di quelle centinaia di persone “normali” che ovunque, da Lampedusa a Ragusa, da Barcellona a Trento, si son tolti gli abiti di tutti di giorni per travestirsi da muratori e costruire il nostro Paese.
Rosaria Brancato