L’Orsa plaude all’ordinanza anti tir. E chiede commissione d’inchiesta su Tremestieri

Non risolutiva ma condivisibile. Questa l’opinione dell’Orsa in merito all’ordinanza 428/2014, che vieta il transito dei mezzi pesanti nelle ore diurne, quantomeno nell’area del porto storico. “E’ un forte atto simbolico ed il massimo risultato che oggi si possa ottenere negli interessi della cittadinanza in attesa della completa riapertura del porto di Tremestieri – spiega il sindacato –“.

E' per questo motivo che l'Orsa invita il sindaco a rompere gli indugi e chiedere con forza, già nell'incontro programmato per martedi prossimo al Ministero, l'istituzione di una commissione d'inchiesta che verifichi gli atti e le circostanze che hanno protratto oltre ogni limite i tempi dei lavori di rifacimento del secondo scivolo del porto di Tremestieri. "Non e' ammissibile che oggi, a distanza di tre anni e due mesi dall'inizio dei lavori, l'opera non sia ancora stata completata e per questo la città sia ancora schiava dei tir – dichiara Mariano Massaro, segretario generale di Orsa Sicilia -. Occorre far luce sui reali motivi dei ritardi e l'Autorità Portuale, che ha responsabilità specifiche in materia, non può esimersi dal dare conto all'amministrazione di come sia stato gestito l'intero iter dell'appalto e dei rapporti intercorsi con la ditta esecutrice”.

Al danno – secondo il sindacato – si sta aggiungendo la beffa. “Dal 2007 gli armatori praticarono un aumento sui costi del traghettamento pari al 33% per coprire le spese aggiuntive di carburante necessario per il prolungamento della tratta fino Tremestieri, tariffe che tuttavia vengono mantenute sempre inalterate con i costi maggiorati, senza giustificato motivo, anche quando l'approdo a sud risulta inagibile e, in regime di deroga, si approda frequentemente e regolarmente nei porti storici o alla rada San Francesco. A fronte di questo, a oltre tre anni dall'inizio dei lavori, occorre far chiarezza sull'intera vicenda per rispetto dovuto alla città che a seguito dei continui ritardi nella consegna dell'opera, sempre prontamente giustificati dall'Autorità Portuale, è rimasta inesorabilmente schiava dell'attraversamento dei tir”.