Il monito di Palano Quero: “Non è più tempo di discariche ma di raccolta differenziata”

Rifiuti Zero e Green Economy sono al centro di uno dei punti programmatici proposti dal candidati alle primarie del Pd, Francesco Palano Quero. Se ne è discusso presso la sede del Comitato Circolo PD Libertà, nella conferenza stampa organizzata dallo staff di Palano Quero, che ha scelto il giorno giusto per farlo, visto che proprio oggi è scattata nuovamente l’emergenza gasolio per i mezzi di Messinambiente.

“L’Obiettivo Rifiuti Zero – ha spiegato Ciccio Palano Quero – si realizza partendo da un concetto base: considerare il rifiuto come materia prima da riutilizzare e valorizzare. Come è stato più volte ribadito, si tratta di un approccio innovativo che apporterebbe alla nostra città effetti benefici sotto più punti di vista. Innanzitutto, sotto il profilo ambientale in quanto verrebbe rispettato al massimo non solo l’ambiente esterno ma la stessa qualità di vita degli esseri umani. In secondo luogo, il riutilizzo del rifiuto potrebbe concretamente rappresentare un mezzo per generare produttività economica e reddito. Da un lato, infatti, esso ridurrebbe le spese sia dell’Amministrazione Comunale (portare i rifiuti in discarica costa oggi al Comune di Messina circa 10 milioni di euro l’anno) sia delle famiglie (con l’introduzione della Tares il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti crescerà notevolmente). Dall’altro lato, l’Obiettivo Rifiuti Zero consentirebbe lo sviluppo di un settore, la Green economy, in grado di creare reddito ed occupazione”.

All’incontro è intervenuto anche Piero David, docente di Economia: “Incentivando l’intervento dei privati nella costruzione della filiera verde in città, si potrebbero realizzare altre Isole ecologiche, progettare nuovi impianti per il trattamento, il recupero ed il riciclo di cartone, plastica, vetro e metalli, e completare quanto era già stato avviato dall’ATO3 con la costruzione dell’impianto di selezione secco-umido di Pace e la produzione di biogas dall’umido nel depuratore di Mili. Il tutto generando reddito e mantenendo in città i circa 10 milioni di tasse che, insieme ai rifiuti, attualmente vanno a finire nella discarica di Mazzarrà S. Andrea”.

Riferimenti anche alla condizione precaria dello stesso Stato Italiano che, come ha affermato Giuseppe Gazzara, rappresentante del gruppo messinese Rifiuti Zero, “è morosa nei confronti dell’Unione Europea sulle discariche. Esse sarebbero già dovute essere chiuse, e gli inceneritori stessi eliminati entro il 2020”.