Masterplan, mancano i progetti esecutivi: sindaci jonici a mani vuote: non si sa dove indirizzare 12 milioni di euro

I sindaci della riviera jonica messinese si sono accorti di non avere nulla in mano. Un pugno di mosche. Per l’ennesima volta il comprensorio che va da Scaletta a Giardini, valle dell’Alcantara compresa, rischia di rimanere al palo, di essere tagliato fuori dal Masterplan. La Città metropolitana di Messina non parte (si fa per dire, perché ufficialmente non è stata ancora costituita) sotto una buona stella, almeno per i Comuni di questo versante. “All’ex Provincia non ci sono progetti esecutivi che riguardino questa parte di territorio della Città metropolitana, verso i quali dirottare i 12 milioni di euro dei 60 complessivi destinati alla Città metropolitana”. La comunicazione è stata data dal sindaco di Castelmola, Orlando Russo, nel corso di una riunione con tutti i primi cittadini del comprensorio, che ha avuto luogo nell’aula consiliare di Furci Siculo.

Russo era stato incaricato di fare la sintesi delle opere cantierabili. Si è recato a Palazzo dei Leoni, sede dell’ex Provincia, ed ha fatto l’amara scoperta dopo aver parlato con i funzionari. Si sono spente così le speranze di mettere in sicurezza qualche strada provinciale di un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico. L’unica alternativa, per lasciare i soldi in quest’area, sarebbe rappresentata dall’Autostrada, mettendo in sicurezza il tratto che va da Messina a Giardini. Ma non tutti gli amministratori, tra i quali il sindaco di Limina, Marcello Bartolotta, sono d’accordo, in quanto sulla A 18 si paga già un pedaggio e si passa attraverso il Consorzio per le autostrade siciliane. Che a sua volta potrebbe rimpinguare però la somma disponibile con un paio di milioni di euro per mettere in sicurezza la principale via di transito del versante jonico messinese. “L’unica opera cantierabile – taglia corto il sindaco di Letojanni, Alessandro Costa – riguarda l’autostrada. Non ci sono altri progetti esecutivi per strade provinciali o altro. Possiamo chiudere qui il discorso masterplan”. Intanto i tempi stringono. Ma non si sa bene quali siano i termini. “Sono confuso – ha esordito il sindaco di Taormina, Eligio Giardina – non ci sono notizie e date certe. Siamo all’assurdo”.

Ad avviso del primo cittadino di Giardini Naxos, Nello Lo Turco “manca un interlocutore. Comune di Messina ed ex Provincia non lo sono, bisogna andare direttamente al ministero ed avere notizie certe”. All’incontro di Furci hanno partecipato 16 sindaci (Giardina di Taormina, Orlando Russo di Castelmola, Marcello Bartolotta di Limina, Argiroffi di Roccalumera, Di Tommaso di Nizza, Prestipino di Pagliara, Monea di Francavilla, Rasconà di Fiumedinisi, Moschella di Scaletta, Di Cara di Forza d’Agrò, Nino Bartolotta di Savoca, D’Amore di Mongiuffi Melia, Santino Russo di Roccafiorita, Lo Turco di Giardini, Saetti di Casalvecchio, Costa di Letojanni, Rosanna Fichera di S. Alessio e Foti, di Furci, che ha fatto gli onori di casa). Erano presenti inoltre i vicesindaci di S. Teresa e Nizza, Lo Giudice e Caminiti. OIgnuno ha detto la sua. Ma alla fine è emerso che manca una politica sovra comunale. Mancano i progetti strategici.

La sensazione è che l’hinterland jonico sia destinato a passare, almeno per questo giro: “Ci sono progetti esecutivi?” si è chiesto il sindaco di Savoca ed ex assessore regionale alle Infrastrutture. “Se non ce ne sono – ha aggiunto – bisogna capire se se ne possono redigere e in che tempo”. Il resto, sono solo chiacchiere. Miste alla confusione di una politica calata dall’alto che appare priva di logica e di riferimenti certi. Si va a tentoni. Non si sa nemmeno quando presentare i progetti esecutivi. Ammesso che nell’area jonica ve ne fossero.

Carmelo Caspanello