Un “no” all’abolizione delle Province anche da Messina. L’Udc vota contrario, Ricevuto: «Altri enti pesano di più»

Anche a Messina si è tenuto il consiglio straordinario contro l’abolizione delle Province. Un’iniziativa promossa dall’Upi. A palazzo dei Leoni la seduta è stata aperta a contributi esterni che hanno approfondito le tematiche legate al ruolo degli enti intermedi sui territori. Strade, scuole e centinaia di altri servizi come garanzia di una pubblica amministrazione che si è affermata nel tempo sulla base dello schema costituzionale italiano, ancora di più dopo la riforma del 2011. Il messaggio dell’unione parla chiaro: «Le Province garantiscono dignità di ciascun territorio, tutelando i diritti delle comunità e assicurando che le risorse non siano utilizzate altrove. Senza ci sarebbero meno garanzie, opportunità, identità e vicinanza».

Ricevuto parla sulla stessa linea d’onda: «L’abolizione, sposata anche dal mio partito, è stata propagandata come slogan alla vigilia di una campagna elettorale, forse nel tentativo di raccogliere più consensi cogliendo l’onda emotiva. Da cittadini vogliamo capire perché cancellare le Province e mantenere altri enti, che pesano anche di più». Tra gli intervenuti anche il prorettore dell’ateneo, Antonio Ruggeri, che ha ribadito il ruolo di “cuscinetto amministrativo” delle Province sul territorio e spiegato che una riforma di eliminazione risulterebbe essere incostituzionale. Al termine degli approfondimenti sono però stati rinviati i lavori. Oggi è si è concretizzata la votazione: 29 votanti, 19 favorevoli, 9 contrari (Udc+Idv) e un astenuto (Tonino Calabrò).