Il Presidente Crocetta: “I 3,5 milioni saranno reintegrati”. Soddisfatto il Sindaco Accorinti

I 3,5 milioni sottratti ai fondi del risanamento per Messina saranno reintegrati. Parola di Rosario Crocetta, che ieri pomeriggio era in città e ha incontrato il sindaco Renato Accorinti. Si vedrà se il Governatore, stavolta, farà seguire alle parole i fatti.

Quando la notizia che l’assessorato al bilancio regionale aveva tagliato da 10,9 milioni a 7,5 milioni i fondi previsti – e più volte promessi da Crocetta – per la bonifica e il risanamento di alcune aree degradate di Messina, sia il Sindaco che l’assessore all’urbanistica e il risanamento Sergio De Cola, hanno aspettato di interloquire con il Presidente Crocetta in persona, prima di trarne le conseguenze e studiare reazioni. A questo proposito l’assessore De Cola si è più volte dichiarato “ottimista” e le parole del Presidente Crocetta di ieri sera, sembrano dare ragione al suo stato d’animo. Soddisfatto il Sindaco Accorinti: “Il taglio ai fondi del risanamento rischiava di compromettere dei lavori di fondamentale importanza come quelli previsti per la bonifica di Fondo Fucile e per la riqualificazione di Casa Nostra e la realizzazione del Parco Urbano a Tremonti. Oggi ho avuto modo di parlare in privato con Rosario Crocetta. Il Presidente ha risposto che il finanziamento è stato vittima di tagli trasversali, ma che quei soldi saranno rimessi in gioco. Al Vittorio Emanuele, poi, durante il suo intervento, ha dichiarato pubblicamente, che quei 3,5 milioni saranno reintegrati”.

Nei 10,9 milioni attesi per il risanamento di diverse aree cittadine, erano compresi i soldi necessari per la riqualificazione del complesso “Casa Nostra”, con la demolizione delle ultime sette palazzine abbandonate e la costituzione di un parco urbano e la bonifica e risanamento delle baracche di Fobdo Fucile. La programmazione degli interventi, redatta dall’assessorato all’urbanistica e risanamento che fa capo all’assessore De Cola, era già stata inviata agli uffici preposti del capoluogo, il marzo scorso.

L’assessorato alle Infrastrutture, dopo aver approvato i progetti, ha passato la programmazione a quello al Bilancio con al richiesta dei finanziamenti. Dopo tutto questo, però, dalla Regione è arrivata una lettera a Palazzo Zanca, che annunciava la riduzione del finanziamento. Se 7,5 milioni di euro sono meglio di niente, il taglio comporterebbe la conseguente rimodulazione dell’intera progettazione. Non solo facendo perdere tempo ulteriore per l’inizio del risanamento – dovendo i progetti ripercorrere da capo l’intero iter burocratico – ma escludendo inevitabilmente qualcosa dagli interventi originariamente programmati.

Ricordiamo che questi fondi servono soprattutto per la bonifica e riqualificazione del complesso Casa Nostra – oltre due milioni di euro sarebbero utilizzati per l’abbattimento delle sette palazzine pericolanti – e l’attuazione del tanto atteso – dai residenti della zona – Parco Urbano a Tremonti. Oltre sette milioni nel progetto iniziale erano stati impiegati esclusivamente per l’acquisto di appartamenti da destinare ai cittadini baraccati di Fondo Fucile, i soldi rimanenti dovrebbero essere impiegati per la bonifica dell’area, con un capitolo di spesa apposito per lo smaltimento dell’amianto. Operazioni di risanamento, queste di Fondo Fucile e Casa Nostra, che i residenti insieme all’intera città, attendono da oltre trent’anni. E che il taglio imposto da Palermo rischia di far andare in cortocircuito.

Le parole del Presidente Rosario Crocetta danno speranza, ammesso che non restino solo parole. Ora gli occhi della Giunta e dell’intera città sono rivolti a Palazzo D’Orleans.

Eleonora Corace