Vittorio Emanuele: il Cda contro la Regione, i sindacati contro il Cda. Replica di Tranchida

Una nuova tegola si è abbattuta sul Teatro Vittorio Emanuele. Dopo i tagli operati dalla Regione, che hanno costretto il Consiglio d’amministrazione a sospendere gli spettacoli in calendario sino al 31 dicembre 2011, l’Ente si ritrova ad affrontare anche il problema degli stipendi dei lavoratori, causa mancanza di liquidità in cassa. I 69 dipendenti iscritti sul libro paga attendono infatti lo stipendio di luglio e tra pochi giorni matureranno anche quello di agosto. Una situazione che sta creando allarme non solo tra i lavoratori, che a fine mese si ritrovano con zero euro sul loro conto corrente, ma anche tra i componenti del Cda, che stamattina hanno tenuto una conferenza stampa, indetta prima di ferragosto, con l’obiettivo di fare il punto sulla “Situazione e prospettive del Teatro di Messina dopo il taglio al finanziamento regionale".

Il primo a prendere la parola è stato il presidente Luciano Ordile : «L'incontro di oggi – ha affermato – arriva in un momento estremamente drammatico per l'Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina, perché, oltre al problema del taglio ai finanziamenti regionali che di fatto pregiudica una buona parte della nostra attività, ce n'è un altro molto più impellente e di importanza che non esito a definire capitale. I nostri dipendenti non hanno ancora ricevuto lo stipendio di luglio e, al momento, non sappiamo se la Regione ci metterà in grado di pagare quello di agosto. Chiediamo l'aiuto di tutte le forze della città».

Come ammesso sia dal presidente Ordile che dal sovrintendente Paolo Magaudda il problema stipendi è legato alla mancata presentazione del conto consuntivo dell’anno 2010, dovuta – secondo quanto spiegato stamattina nella lunghissima conferenza stampa – dal cambiamento di regole nella compilazione del consuntivo, che ha creato non poche difficoltà vista l’assenza di personale competente e specializzato all’interno dell’Ufficio di Ragioneria , in cui sono impiegate ben 9 persone, rendendo necessario un accordo con l'Ordine dei Commercialisti, affinché provvedesse a tutti gli adempimenti previsti dalla legge. Sul nodo del consuntivo , Ordile ha tuttavia precisato che «è prassi consolidata che la Regione eroghi comunque le somme che riguardano gli stipendi» e ha confermato la disponibilità del direttore generale dell'Assessorato al Turismo, Marco Salerno, annunciando praticamente in diretta l’arrivo dell’ l'autorizzazione a procedere da parte dell'Assessorato all'Economia.

Il sovrintendente Magaudda ha ricordato che «il contributo regionale è passato da 6.962.000 a 5.492.000. Un taglio di 1.470.000, pari a quasi il 22% in meno, avvenuto in corso d'opera e con il bilancio preventivo già approvato dalla Regione. Non sarà possibile – ha detto – fare tutto quello che è stato programmato, ma faremo il massimo possibile, considerato che in questi mesi siamo riusciti a realizzare dei risparmi. Sarà poi il Consiglio di amministrazione a decidere che cosa programmare fra le diverse opzioni, elaborate insieme con i direttori artistici». Particolarmente duro l’intervento del consigliere di amministrazione Francesco Rizzo: «Il Teatro di Messina è sotto mirino , c'è una volontà politica di distruggerlo da parte dell'assessore al Turismo. Lo dimostrano tre circostanze: il taglio al finanziamento, l'invio di un commissario ad acta per le tabelle di equiparazione e la pianta organica e la mancata erogazione di fondi per gli stipendi». Rizzo non nasconde le divisioni che esistono all’interno del Consiglio d’amministrazione e ammette che lui e altri consiglieri avrebbero preferito una presa di posizione molto più decisa da parte dell'Ente: «Su questo non c'è unanimità e per questo alcuni consiglieri sono assenti». Assente alla conferenza di oggi la vice-presidente Daniela Faranda.

Secondo il consigliere d'amministrazione Gustavo Ricevuto, i problemi dell’attuale consiglio d’amministrazione dipendono essenzialmente da «eventi sfortunati e coincidenze disastrose». Di tutt’altro avviso i sindacati, che in un comunicato firmato da Di Guardo della Slc- Cgil, Allegra della Fisetl Cisl, Alessi della Uilcom Uil parlano espressamente di «incapacità gestionale della dirigenza e del Cda dell’Ente», imputando a loro l’attuale drammatica situazione.

Un giudizio severo, che tuttavia non impedisce al presidente Ordile di essere ottimista per il futuro : «Tengo a dire forte- ha detto a conclusione della conferenza – che non sono qui per celebrare il funerale del Teatro di Messina. Troveremo anche mezzi innovativi, come sponsorizzazioni e i contributi europei, per reperire risorse ». Intanto, non si fa attendere la replica del l'assessore regionale per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo, Daniele Tranchida, che risponde alle accuse lanciate stamattina nei suoi confronti.

«Il taglio del 22% dei fondi regionali al bilancio del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e' un provvedimento preso per motivi di bilancio, ed è equivalente, e per certi versi inferiore, a quello subito da altri enti lirici e teatri siciliani In particolare – sottolinea Tranchida – relativamente al pagamento degli stipendi, va sottolineato che la Ragioneria generale ha bloccato i provvedimenti di spesa in base a un decreto dell'assessorato all'Economia, per effetto del blocco determinato dal patto di stabilità', in attesa di una suddivisione delle quote di riparto entro fine mese. L'assessorato, comunque, ha presente la difficoltà' in cui versa il teatro e segue l'evolversi della situazione per poter procedere al trasferimento delle somme non appena sbloccate, nel più breve tempo possibile». (Danila La Torre)