Raschiando il fondo del barile, il Comune “rastrella” 10 milioni di euro. Ecco come

Quando la coperta è troppo corta, bisogna fare di necessità virtù. E gioco forza qualcuno rimarrà scontento. A Palazzo Zanca la coperta è cortissima. Qualcuno lo aveva capito da tempo, altri preferivano accumulare polvere sotto il famoso tappeto. Ora è palese a tutti tanto che la giunta comunale, pochi giorni fa, ha deciso che «occorre procedere ad altre riduzioni ritenute indispensabili per il contenimento delle spese». Lo strumento è del Piano esecutivo di gestione provvisorio 2012, l’atto, in sostanza, che sostituisce il bilancio di previsione in attesa che esso venga adottato e approvato (il decreto Milleproroghe ha fissato nel 30 giugno la data “X”). Al Comune, dunque, si è in poche parole raschiato il fondo del barile e attraverso un “giochetto” di segni più e di segni meno a questa e a quella voce, si è ottenuto un risparmio previsto di quasi 10 milioni di euro. Partiamo dai (pochi) segni più. Riguardano tutti contributi Inail e Inpdap e comunque la sfera del personale (competenze lorde, conguagli, ecc.). Molto più “variegato”, invece, l’elenco dei capitoli di bilancio colpiti da decrementi.

Il primo sostanzioso segno meno è per l’Ato3: 557 mila euro che verranno a mancare al Piano dei servizi di igiene ambientale. Ben 150 mila euro in meno sia per le indennità di fine servizio al personale comunale collocato a riposo nel corso dell’anno, sia per l’onorario e le competenze agli avvocati del collegio di difesa. E per non fare disparità, 210 mila euro vengono tolti alle spese di pagamento delle parcelle degli avvocati del precedente collegio di difesa. Di ben 350 mila euro è il taglio alle spese per liti, danni, transazioni, arbitraggi, risarcimenti e consulenze tecniche-legali. Tra i tanti poi scorgiamo 100 mila euro in meno alla spesa per illuminazione, acqua e forza motrice per gli uffici comunali, ben 300 mila euro vanno via dla capitolo di spesa per la costituzione del fondo per il salario accessorio del personale contrattista. Sempre i contrattisti vedono contrarsi la spesa per l’integrazione oraria di 200 mila euro. E se le Circoscrizioni non ridono, vedendo “scomparire” 50 mila euro dalla voce “spese per gli interventi di competenza delle circoscrizioni” (su 74 mila euro), anche il sindaco prova a dare l’esempio, decurtando di oltre la metà il proprio budget per spese di rappresentanza: da 210 a 100 mila euro.

Si azzera del tutto, invece, il capitolo di spesa per lo straordinario relativo al personale impiegato nel referendum 2011: 230 mila euro erano previsti, 230 mila euro è la cifra “tagliata”. Previsione definitiva: zero. E ancora: 300 mila euro in meno al fondo di svalutazione crediti ruolo Tarsu, ben 486.925 euro vanno via dal capitolo di spesa (che si riduce a 9 milioni 378 mila euro) per le competenze lorde e i conguagli al personale di polizia municipale. Un piccolo “sacrificio” di 15 mila euro (sostanzioso, però, su un fondo di 55 mila) viene chiesto agli “interventi urgenti di manutenzione di ripristino di competenza Protezione civile, nonché per attività di soccorso e contributi di solidarietà in caso di eventi calamitosi”. Si spera nella clemenza del tempo, in attesa che il bilancio “rimpingui” nuovamente questo capitolo. Altri segni meno, come tutti i segni più, riguardano il personale, conguagli e contributi. Uno dei più sostanziosi è il taglio di 240 mila euro ai contributi all’Inail a carico del Comune, seguito da quelli di 130 mila euro per le competenze lorde e i conguagli al personale dei servizi cimiteriali e di 129 mila euro alle competenze lorde ed ai conguagli al personale di teatri, attività culturali e servizi diversi nel settore culturale. Altri 27 mila euro, a questo proposito, vengono sottratti al capitolo di spesa per la realizzazione di manifestazioni culturali d’interesse nazionale, internazionale e cittadine e 15 mila alla promozione di attività artistica musicale.

Batte ogni altro capitolo di spesa quello relativo alla “regolarizzazione contabile dei pignoramenti con assegnazione, disposti dal giudice e pagati dal tesoriere comunale a mezzo di provvisori”: taglio di 2 milioni 899 mila euro, tanto quanto era il budget del capitolo stesso. Ben 105 mila euro vengono decurtati dalla manutenzione di parchi, prati erbosi, alberature e arredo urbano. Non sono indenni gli impianti sportivi: 20 mila euro in meno alle spese per illuminazione, acqua e riscaldamento, 50 mila euro in meno per la manutenzione ordinaria. La “mannaia” passa sopra anche la quota a carico del Comune per gli interventi previsti nel piano di zona della legge 328 (si parla di servizi sociali): taglio di 150 mila euro. E poi, tutti segni meno per: canone per la gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione (60 mila euro), gestione post-operativa delle discariche Rsu (40 mila), promozione di attività sportive e ricreative (10 mila), contributi a società sportive (10 mila). Si “taglia” anche all’ufficio di gabinetto (40 mila euro in meno) e, come sempre, un sacrificio spetta anche alle spese per il sostegno e la promozione delle iniziative turistiche: 15 mila euro. Eccolo lì, il fondo del barile. La sfida, adesso, è rivedere la luce.