Riduzione dell’indennità per i parlamentari. Si firma anche a Messina, ma nessuno lo sa

E’ una tribù che viaggia su Facebook quella che ha scoperto, solo grazie al tam tam dei social network che anche a Messina è possibile firmare per ridurre gli “onorevoli stipendi”.
Da giorni la notizia circola su Internet e ha spinto i primi messinesi a recarsi negli uffici del dipartimento elettorale di Palazzo Zanca per firmare per la richiesta di abrogazione parziale della legge del 31 ottobre 1965 n°1261, che ,in soldoni, è quella che riguarda le indennità dei parlamentari. L’iniziativa di proposta popolare, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 24 aprile, chiede che vengano ridotti i megastipendi onorevoli in un clima che se davvero deve essere di vacche magre allora deve esserlo per tutti.
Il guaio è che questa raccolta firme, ne servono 500 mila perché possa trasformarsi in referendum, è passata sotto silenzio, o meglio, solo via Internet. Così in questi giorni sta capitando che a Palazzo Zanca siano in pochi a far capolino negli uffici per chiedere dove firmare. Non si fa la fila, proprio perché la notizia non è abbastanza diffusa. A Palermo invece ieri il Comune ha chiesto al comitato promotore nuovi moduli perché sono andati letteralmente a ruba. In riva allo Stretto il tam tam non basta ed anche i moduli, ad esempio, non sono arrivati alle Circoscrizioni, pertanto occorre recarsi al momento solo al Comune.
Stamane ci siamo recati per firmare, scoprendo che in effetti è solo grazie a Facebook che la gente si sta informando.
“Sono state le mie amiche a dirmelo, l’hanno letto su Facebook- dice l’unica signora che incrociamo nell’ufficio del dipartimento elettorale- ed è un peccato che non se ne sappia di più, perché se non lo avessi letto su Internet non lo avrei mai saputo. Invece, in tempi drammatici, è giusto che si sappia che c’è un’iniziativa come questa e io voglio fare la mia parte firmando”.
I tempi sono stretti, la raccolta firme si conclude a fine mese. Nella Sicilia dei doppi incarichi, nell’isola dove i deputati hanno lo stesso stipendio dei senatori (privilegi compresi), nella città dove la polemica è ancora accesa sulle indennità dei palazzi e sulla ormai nota giunta a quota 15, nella regione delle consulenze a pioggia e degli esperti del nulla, andare a mettere una piccolissima firma è un gesto di democrazia e probabilmente di rispetto verso i nostri figli. (Rosaria Brancato)