Reset: “Vogliamo un sindaco a tempo pieno e per tutto il mandato”

Vogliono un sindaco che sia sindaco a tempo pieno e sindaco per tutto il tempo. E mentre Messina assiste al solito valzer dei partiti per la poltrona loro bruciano tutti sul tempo e guardano là dove le ferite sono ancora aperte: Palazzo Zanca, lasciato da Buzzanca con nove mesi d’anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato.

Reset non è interessata al balletto delle finte o temporanee alleanze, alle alchimie del prima e del dopo e anticipando i tempi presenta i suoi candidati alle amministrative del 2013: Alessandro Tinaglia e Adriana Russo, rispettivamente sindaco e vicesindaco ma solo perché lo vuole la norma, “perché per noi- ha chiarito il presidente del movimento Davide Savasta– loro sono e restano primi tra pari”.

Ad aprire la conferenza stampa a Palazzo dei Leoni sono state le parole, via video, di due messinesi che Messina l’hanno incisa nel cuore ma sono stati costretti ad andar via: Andrea Bellantoni, ricercatore alla Sorbona di Parigi e Francesca Bonanno, odontoiatra e scrittrice che vive a Bologna. Sono i cosiddetti “cervelli” costretti ad andar via da una città che premia solo il cognome e la clientela e non conosce il merito. “Noi ci mettiamo la faccia perché crediamo in un progetto serio ed a Messina oggi ci vuole serietà”, dicono dal video Bellantoni e Bonanno.

E se guardiamo quello che sta accadendo in queste frenetiche settimane pre-regionali a tutto stiamo assistendo tranne che a qualcosa di serio….

“All’inizio ci dicevano tutti che la nostra era una follia- dice Tinaglia- ma noi abbiamo fiducia nei messinesi. Crediamo che il sistema delle buste della spesa e del voto di scambio siano quanto di più distante ci sia dalla democrazia. Il nostro impegno è una esperienza civica pura e tale deve restare”.

Nessun accordo quindi con i partiti, né adesso, a ridosso delle regionali, né dopo, né durante la campagna per le amministrative né durante il ballottaggio. Nella lista di Reset, e la regola vale per chiunque voglia iscriversi al movimento, restano fuori gli indagati, gli imputati e i condannati,e anche i…riciclati, intesi come quelli che hanno già fatto gli amministratori o siano stati eletti per ricoprire. Fuori anche chi ha tessere di partito, a meno che non le abbia gettate via.

“Sappiamo bene che così facendo resteranno fuori anche persone valide, ma il principio deve valere per tutti- continua Tinaglia- Ne resteranno venti fuori indiscutibilmente capaci, ma anche altri mille che vogliono solo salire sul carro del nuovo”.

Ci hanno già tentato in tanti, proprio in queste settimane di campagna elettorale , con la scusa dell’amicizia, del “cambiare le cose” , per tentare accordi e magari trovare in Reset una scialuppa di salvataggio in caso di naufragio ad ottobre.

“Al nostro secco no hanno reagito male, quasi con fastidio, come se avessimo commesso il reato di lesa maestà, ma noi siamo coerenti”.

Ci hanno provato, ma è andata male. Dovranno cercar casa altrove.

“Sembrava una follia all’inizio- ripete Adriana Russo– ma questa follia evidentemente è stata contagiosa visto l’entusiasmo che stiamo registrando e che cresce di giorno in giorno. In questi decenni è stato privilegiato qualcuno a danno di tanti. Noi stiamo cambiando, qualcosa è già cambiato. Il progetto è in progress ed invitiamo tutti a contribuire, a mettere i tasselli”.

Nelle prossime settimane sarà presentato il programma, sarà inaugurata la sede che è in via I settembre, proprio sotto “casa Pd”…..

Reset chiederà anche un incontro con il commissario non appena s’insedierà a Palazzo Zanca e con il Consiglio comunale, cui spetterà la grande responsabilità di restare l’unico organo elettivo fino alle amministrative.

“Non c’è nessun vertice- scrive il Movimento- non c’è nessun capo, solo un gruppo che ha fatto rete sulla cultura del fare, una rete di messinesi stanchi di lamentarsi e pronti a rimboccarsi le maniche, una rete che vuol capovolgere la vecchia idea personalistica e privatistica della politica, una rete di giovani costretti ad andar via ma che vogliono tornare. Non servono libri dei sogni, ma risposte concrete. Serve una città che ritrovi il senso di appartenenza e quelle radici che 40 anni di cattiva amministrazione hanno offuscato ma non cancellato”.

Hanno iniziato a chiamare la città a raccolta ricordando che ogni giorno 8 giovani lasciano Messina, adesso vogliono concretamente fare qualcosa per invertire la tendenza. Scendono in campo, a distanza di due mesi da quell’accordo etico siglato il 7 luglio con gran parte dei partiti e “disatteso due giorni dopo con la giunta a 15 di Ricevuto voluta da Pdl e Udc, firmatari dell’accordo etico- ricordano Tinaglia e Russo- E pochi giorni dopo disatteso anche da chi, come Briguglio e Genovese ha portato Messina in prima pagina per lo scandalo formazione”.

Per quel che riguarda l’accordo etico il coordinatore cittadino del Pdl Enzo Garofalo chiarisce di non aver mai firmato l’intesa. “A porre il suo nome è stato l’ex assessore Corvaja, ribadisce Garofalo,a titolo personale o come componente della giunta Buzzanca. Non poteva farlo a nome del partito perchè non aveva la delega di firma”. Invece a proposito di formazione Reset non ha archiviato l’argomento con il dibattito d’agosto, ma in questa campagna elettorale chiederà quelle risposte che al Giardino Corallo non sono arrivate, né dai presenti all’incontro, né, dagli assenti.

Rosaria Brancato