Lodo Impregilo, sospesa l’esecutività del decreto ingiuntivo da 28 milioni

TAORMINA. Il Comune di Taormina si allontana, almeno per il momento, dal baratro del dissesto a causa dell’ormai famigerato Lodo Impregilo. La prima sezione civile della Corte d’Appello di Messina (presidente Elvira Patania, consigliere relatore Elvira Patania, consigliere Maria Rita Gregorio) ha dato ragione all’ente locale, accogliendo l’istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza sottoposta a ricorso in Cassazione.

Parliamo di un decreto ingiuntivo da 28 milioni e 712 mila euro che era stato notificato dall’ufficiale giudiziario Luciano Freni e pendeva sul Comune come una spada di Damocle. Ad avviso dei giudici “il pagamento di una somma ingente comprometterebbe l’attività amministrativa dell’istante”, cioè il Comune. La sentenza della Corte “di cui si chiede la sospensione ha dichiarato l’inammissibilità dell’appello, ma tale pronuncia ha ripristinato la situazione determinata dall’ordinanza del Got di Taormina, che aveva dichiarato definitivamente esecutivo il decreto ingiuntivo”.

Il giudizio di primo grado di opposizione è ancora tutt’oggi pendente. “In ragione della non chiara situazione processuale che si è determinata – si legge nell’ordinanza dei giudici – e dell’ingente entità della somma accertata, sussistono gli estremi per la sospensione, tenuto conto delle conseguenze che l’esecuzione potrebbe avere sulla situazione economica e sulla vita amministrativa dell’ente”. Era la tesi sostenuta dai legali del Comune Giovanni Giacobbe e Andrea Scuderi.

In una nota, l’ex assessore al Bilancio e al Contenzioso Salvo Cilona (adesso consigliere di minoranza) ha espresso “grande soddisfazione in quanto c’è stata resa giustizia e ci consente di guardare al futuro con ottimismo”.

La vicenda del “Lodo Impregilo” affonda le radici alla fine degli anni ’90 ed è legata alla realizzazione dei parcheggi Lumbi e Porta Catania e della galleria che dal Lumbi conduce al Porta Catania.

Al momento i debiti al Comune di Tarmina, che versa in una condizione di pre-dissesto, ammontano a complessivi 40 milioni di euro.