“Non ha più i numeri per governare”, ma Giardina non cede alle critiche

E’ stata un’altra seduta consiliare di fuoco a Palazzo dei Giurati dove non si respira un clima tranquillo che alimenta discussioni e incomprensioni che allontanano i vari gruppi politici o li avvicinano per cause di forza maggiore che, almeno in questo momento, sembrano non coincidere con le priorità della città. Una disgregazione che blocca di fatto l’avanzare di un percorso politico unitario che risolva le piaghe che frenano la rinascita di Taormina, eppure tanto auspicata a parole. Da una parte c’è il sindaco Eligio Giardina che deve fare i conti con la separazione in casa diventata ufficiale con la costituzione del gruppo “Alternativa 2015” formato dai suoi ex consiglieri Vittorio Sabato, Rosaria Sterrantino, Liliana Tona, Alessandra Caltabiano e Carmelo Valentino; dall’altra i consiglieri di una minoranza diventata ormai maggioranza, forti del ribaltone avvenuto in seguito al distacco dei suddetti cinque dal primo cittadino; infine, ci sono i consiglieri che continuano il percorso iniziato accanto a Giardina, le cui decisioni sembrano però subordinate alla necessità di non cedere di fronte all’inferiorità numerica e a una disgregazione senza possibilità di risolversi. Nonostante i cambiamenti, quello che si rappresenta è uno scenario di stasi, in cui ognuno attende il passo falso del “nemico” per coglierlo in fallo e scagliarsi contro. I consigli comunali, da luogo eletto a prendere decisioni per la collettività, diventano occasioni di sfogo e momenti per rimembrare la crisi politica attuale senza però smuovere un passo verso la risoluzione. La minoranza che ora è maggioranza chiede collaborazione all’amministratore, ben sapendo che a Giardina mancano i numeri per governare la città. Una richiesta che per il primo cittadino potrebbe avere il sapore amaro del “ricatto”, un compromesso che non è disposto ad accettare tanto da essere tacciato come “dittatore” da qualcuno in aula: “Sono pronto a rispondere punto su punto a chi in modo pretestuoso sta cercando di bloccare quello che sto facendo, perché non ho condizionamenti da nessuno. Io rimarrò a fare il sindaco fino a quando la legge me ne darà il diritto”.

Giusy Briguglio