Giro di vite sul lavoro nero: 4 attività sospese, multe oltre 80mula euro

Sono ben 65 le ditte controllate, 11 le società, quasi 150 le posizioni lavorative verificate, 15 i lavoratori in nero ritrovati con contratti irregolari, 4 le attività imprenditoriali sospese e più di 80mila di euro le sanzioni contestate.
E’ questo il maxi bilancio degli ultimi controlli a tappeto effettuati dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Messina, con gli Ispettori del Lavoro civili, su impulso del Direttore Territoriale del Lavoro.

A finire nella lente d’ingrandimento dei carabinieri, in particolare, sono stati un cantiere edile della provincia di Messina, un negozio di abbigliamento cinese, un negozio di torrefazione ed un’azienda di custodia e parcheggio di automezzi.
In tutti e quattro i controlli, i militari hanno riscontrato irregolarità sui contratti di lavoro e sulla messa in regola dei dipendenti. Oltre il 20% dei lavoratori è difatti risultato in nero, con conseguente maxi sanzione di 4mila euro per singolo. Tutte e quattro le attività sono state sospese.
“Contratti a norma, nessun pericolo nei cantieri, rispetto delle regole di sicurezza, pagamento delle retribuzioni e delle contribuzioni individuali – si legge in una nota stampa – sono gli scopi cui i Carabinieri per la Tutela del Lavoro, unitamente agli Ispettori civili, tendono con laloro azione continua e costante, nella certezza che la massima divulgazione dell’operato della DTL contribuisca a migliorare sempre più l’osservanza delle leggi. Maggiore attenzione viene esperita in queste settimane di applicazione dei nuovi contratti che vengono stilati sulla spinta propulsiva data dalle nuove regole: un occhio vigile per verificare che la nuova applicazione non celi sorprese. La Direzione Territoriale del Lavoro di Messina, coi suoi professionisti sia civili che militari, rimane a disposizione del cittadino che voglia segnalare irregolarità contrattuali o disapplicazioni dei contratti nazionali di lavoro subiti nel corso delle loro attività: in alternativa le Stazioni Carabinieri rimangono punto di riferimento anche per queste esigenze”.